Perché conviene investire sulle banche europee

VIDEO: Secondo l’analista di Morningstar, Johann Scholtz, le perdite sui crediti stanno diminuendo. E, aggiunge, in futuro torneranno i dividendi e i riacquisti di azioni proprie.

Holly Black 23/02/2021 | 15:07
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Holly Black: Benvenuti a Morningstar. Sono Holly Black. Con me c'è Johann Scholtz, uno dei nostri analisti azionari.

Johann Scholtz: Ciao, Holly. Come stai?

Black: Sto bene. Hai avuto un periodo impegnativo, visto che tutte le banche hanno comunicato i risultati e questo è un settore a cui le persone sono molto interessate dopo la crisi generata dal Covid. Credo che una delle preoccupazioni principali nella mente delle persone sia la perdita sui crediti. Allora, cosa hai notato?

Scholtz: Sì, Holly, abbiamo visto più o meno la stessa situazione che abbiamo osservato nel terzo trimestre. Le perdite sui crediti sono ancora elevate, ma si stanno attenuando notevolmente rispetto ai livelli estremamente alti del primo semestre.

Particolarmente interessanti sono state le indicazioni che abbiamo ricevuto dalle banche. Sembra che la maggior parte degli istituti in realtà si aspetti che le perdite sui crediti calino ulteriormente il prossimo anno e alcuni di essi stanno indicando una discesa anche al di sotto dei livelli visti a metà del ciclo.

Black: Ed è meglio di quanto ti aspettassi?

Scholtz: Penso di sì. Nei nostri modelli stiamo anche guardando alle perdite sui crediti che si stanno verificando. Abbiamo sempre affermato che questa non è una situazione simile al 2008. Le pratiche per la concessione del credito da parte delle banche sono migliorate. E penso che i consumatori e le aziende si trovino in una situazione migliore rispetto al 2008. Inoltre, cosa decisamente importante, lo stimolo ricevuto dai governi ha davvero aiutato molto.

Black: Quindi, una cosa a cui gli investitori potrebbero pensare è se le banche inizieranno a pagare di nuovo i dividendi. Se le perdite sui crediti sono migliori del previsto, si spera che la risposta sia sì.

Scholtz: Beh sì e no, nel senso che non torneranno ancora al loro potenziale di dividendi in termini di payout. C'è un divieto, o dovrei dire una restrizione, in atto che limita la distribuzione a circa il 15% dei guadagni. Considera che le banche, in genere, distribuiscono cifre vicine al 50%-60% degli earning.

Questa situazione non cambierà fino verso il terzo trimestre. Dopodiché ci si aspetta che le banche siano in grado di riprendere a distribuire i dividendi e, forse, alcuni istituti potranno anche riacquistare azioni proprie. La cosa interessante è che ci sono un bel po’ di banche con molto capitale in eccesso che potrebbe trovare la via per tornare agli investitori.

Black: E pensi che i regolatori abbiano fatto bene a bloccare i dividendi?

Scholtz: Il punto su cui probabilmente non siamo d'accordo con loro è il fatto che è stato attuato un divieto generalizzato e non si sia distinto tra banche che non hanno alcun problema di capitale e nessuna preoccupazione per la qualità degli asset e istituti più deboli. Quindi, penso che sia stata un po' una sfida.

Il problema che questo crea è che non è più lasciato al mercato di decidere veramente riguardo alla valutazione delle banche. Insomma, c’è stato questo tipo di divieto generalizzato e non penso sia stata una buona idea.

Black: Quindi, con questo quadro in mente, quali sono per te alcune delle migliori scelte fra i titoli del settore al momento?

Scholtz: Ci piace Credit Suisse da molto tempo. Continua ancora a piacerci. La definiamo una UBS più modesta. Ha molti degli stessi driver di UBS, ma viene scambiata con uno sconto del 20%-25% rispetto a UBS.

Un altro nome che ora ci piace molto è BBVA. Ci è sempre piaciuta la sua attività bancaria in Spagna. Recentemente ha abbandonato il suo business negli Stati Uniti e ora ha un mucchio di capitale in eccesso. È già confermato che riacquisterà azioni proprie per il 10% della sua capitalizzazione di mercato. Circa il 75% dei suoi guadagni vengono dai mercati emergenti e il 25% - solo il 25% - arriva dalla Spagna. Il sentiment riguardo ai mercati emergenti sta migliorando, abbiamo visto un dollaro più debole e un aumento dei prezzi delle materie prime. Quindi, questo mette BBVA in una posizione molto buona per le persone che cercano di muoversi verso i mercati emergenti.

La nostra ultima scelta, e su questa andiamo un po’ controcorrente, è ING. Domina il panorama bancario olandese. Il 40% degli olandesi ha il proprio conto presso ING. E il mercato bancario olandese è di qualità e concentrato. Quindi, pensiamo che nel tempo ciò porterà a un grado più alto di redditività. L'unico problema, però, è che ING è molto esposta al ciclo dei tassi di interesse.

Black: Fantastico. Johann, grazie mille per il tuo tempo. Da Morningstar, sono Holly Black.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Holly Black

Holly Black  is Senior Editor, Morningstar.co.uk

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