Cosa dobbiamo aspettarci dalle Banche centrali nei prossimi mesi? E quali ripercussioni avranno sulle nostre scelte di investimento?
In passato siamo stati abituati a servirci della teoria economica per spiegare le decisioni degli istituti. Facciamo un esempio: la Federal Reserve, che ha il doppio obiettivo del controllo dei prezzi e della piena occupazione, aumenta la quantità di moneta in circolazione al fine di ridurre i tassi di interesse e stimolare l’economia, e di conseguenza far salire l’occupazione grazie alla crescita degli investimenti. Questo paradigma, a cui siamo stati sempre abituati, ha smesso di funzionare dopo la crisi finanziaria del 2008. Negli anni successivi allo shock prodotto dal fallimento di Lehman Brothers, la Fed ha iniziato ad iniettare moneta per superare le ripercussioni sull’economia reale, ma questo non ha indotto un aumento dell’inflazione che invece è addirittura scesa dal 3,2% del 2011 allo 0,1% del 2015. Un risultato analogo lo si è avuto nel 2020, quando la discesa dei tassi dall’1,5% di fine 2019 all’attuale 0% non ha sortito effetti sul livello dei prezzi.
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