I fondi italiani risalgono dalla 17esima alla 16esima posizione nella classifica dei Morningstar rating per singoli Paesi europei (in tutto i mercati esaminati sono 20) e migliorano il rating medio equi-ponderato, che passa da 2,73 a 2,75 stelle. Nel quarto trimestre, però, il Belpaese resta lontano dal 14esimo posto che aveva a marzo 2018. A dirlo è l’ultimo Morningstar European rating analysis on investment funds, lo studio curato da Thomas Furuseth e Ali Masarwah, che rappresenta una valutazione quantitativa del rendimento aggiustato per il rischio dell’universo dei fondi ed Etf (Exchange traded fund) domiciliati nel Vecchio continente.
In Italia, continua a scendere la percentuale di fondi a 4 e 5 stelle: erano il 31% a fine giugno, il 28% a settembre e ora sono il 25%. In termini asset-weighted, il giudizio complessivo è di 2,93 stelle, con i bilanciati e gli azionari che si collocano al di sopra, mentre gli obbligazionari sono al di sotto.
Rispetto ai precedenti trimestri sono poche le variazioni in testa alla classifica. L’Olanda è sempre prima con un rating medio equi-ponderato di 3,70 stelle. La Svizzera è seconda con 3,54 stelle e la Danimarca scavalca di poco la Finlandia (rispettivamente 3,44 e 3,43 stelle). In generale, fa notare Masarwah, i migliori domicili sono quelli dove i costi sono più bassi. Le ragioni sono sostanzialmente due: una regolamentazione e dei modelli distributivi che hanno bandito o fortemente scoraggiato il meccanismo delle retrocessioni e la diffusione degli strumenti indicizzati.
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