Semiconduttori a sconto?

Le recenti discese dei mercati hanno creato opportunità interessanti per chi vuole puntare sugli elementi che sono alla base delle prossime rivoluzioni tecnologiche senza pagare gli alti premi chiesti dalle blue chip.

Marco Caprotti 30/10/2018 | 15:13
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La paura crea occasioni di investimento. Soprattutto, dicono gli analisti di Morningstar, in alcuni segmenti dei tecnologici. I timori di un rallentamento macroeconomico globale, uniti alle preoccupazioni di un possibile rialzo dei tassi di interesse in alcune zone del mondo, nelle settimane scorse ha fatto scattare un forte sell off sui mercati. L’indice Morningstar Global Markets in un mese (fino al 26 ottobre e calcolato in euro) ha perso il 6,7%, portando a -0,97% la performance da inizio anno.

Indice Morningstar Global Markets
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Dati in euro aggiornati al 26 ottobre 2018
Fonte: Morningstar Direct

“Il calo si è fatto sentire in diversi settori ma, come accade spesso, il comparto tecnologico è quelle che è stato colpito più duramente”, spiega Vikram Barhat, analista di Morningstar. Il paniere Morningstar Global Technology in quattro settimane si è perso per strada il 9% (in euro. Da inizio anno resta positivo per il 3,8%).

Indice Morningstar Global Technology Market
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Dati in euro aggiornati al 26 ottobre 2018
Fonte: Morningstar Direct

 La scommessa sull’Internet delle cose
“La debolezza che ne è risultata ha aiutato a raffreddare valutazioni che erano diventate insostenibili e ha reso alcune sacche del segmento più interessanti di altre. Fra queste ci sono i titoli dei produttori di semiconduttori e delle aziende che creano i macchinari per farli”, dice Barhat.

Secondo l’analista, le aziende del comparto dei semiconduttori, che sono alla base della rivoluzione tecnologica globale, sono quelle meglio posizionate per beneficiare, ad esempio, dello sviluppo del cosiddetto Internet delle cose (Internet of things, la possibilità per per gli oggetti di comunicare e di essere controllati attraverso l’utilizzo della rete). Si tratta di un mercato che, secondo alcune analisi, potrà valere dai 4mila agli 11mila miliardi di dollari entro il 2025.

“I titoli dell’industria dei semiconduttori, che include anche le aziende che producono i macchinari per crearli, hanno inziato l’anno a passo di carica, ma sono stati fra i primi a scivolare quando il mercato ha cominciato a scendere”, dice Barhat. “Il lato positivo di questa situazione è che la discesa ha creato un’opportunità interessante per gli investitori che intendono puntare sulla tecnologia senza però essere costretti a pagare gli alti premi richiesti dai titoli delle blue chip”.  

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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