La data da segnare sull’agenda degli investitori, non solo americani, è quella del 22 agosto. Quel giorno la fase di Toro che sta attraversando il mercato azionario Usa sarà ufficialmente la più lunga dalla fine della Seconda guerra mondiale. Nello stesso momento, inoltre, la ripresa economica americana entrerà nel 74esimo mese consecutivo: il terzo periodo più lungo dal 1857 e con una durata doppia rispetto a quella fatta segnare, mediamente, da tutte le fasi di espansione della congiuntura.
Tutto questo ha delle conseguenze anche per gli investitori che non operano su Wall Street. Molti, infatti, iniziano a chiedersi se la prima economia del mondo (che, a seconda dei momenti, fa da traino o da freno al resto del globo) sia entrata nella fase finale della sua espasione e quali siano gli investimenti da fare. “Le fasi Toro non muoiono di vecchiaia”, spiega John Waggoner, analista di Morningstar. “Di solito si esauriscono per uno shock o per un evento inaspettato che costringe gli investitori a rivedere le proprie strategie. La fase attuale di espansione è vecchia, ma non c’è ragione di pensare che possa collassare a breve. Nonostante questo, ha senso guardare se ci sono i segnali di un ciclo economico arrivato alla fase matura e come il mercato reagisce”.
Uno di quei fattori che identificano un economic cycle che ha già fatto tanta strada è la piena occupazione. Il tasso di disoccupazione in Usa a luglio era del 3,9% (quando gli economisti parlano di disoccupazione al 4% di fatto parlano di piena occupazione). In una situazione del genere c’è molta gente che ha soldi da spendere e questo significa una domanda in crescita per beni come case, auto e computer. “L’aumento della richiesta, tuttavia, ha due aspetti negativi”, dice Waggoner. “Il primo è che i produttori potrebbero non essere in grado di soddisfare le richieste. Questo significa che aumenteranno i prezzi lungo tutta la filiera produttiva fino ad arrivare alle materie prime. Tutto ciò fa aumentare l’inflazione”.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.