Il Giappone non scivola sul Pil

I dati mostrano la prima contrazione trimestrale dopo otto trimestri. Gli investitori continuano a puntare sulle riforme. Le Big cap sfruttano la debolezza dello yen.

Marco Caprotti 06/06/2018 | 11:15
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La fiducia nel cambiamento mantiene alta l’attenzione degli investitori verso il Giappone. “Le riforme strutturali sono e saranno l’elemento in grado di fornire una spinta agli utili aziendali”, spiega Dan Kemp, Chief investment officer EMEA di Morningstar investment management.

Fattori come gli sgravi fiscali per le imprese o i massicci piani di ricquisto di azioni proprie lanciati da alcune aziende e incentivati dal governo permettono di mettere in secondo piano elementi macro che, in altre occasioni, preoccuperebbero. Come la contrazione del Pil (minima, ma l’attesa era per un leggero miglioramento) registrata nel primo trimestre dell’anno, che interrompe una fase di espansione che durava da otto quarter consecutivi, il più lungo periodo di crescita dell’economia nipponica in 28 anni, sostenuta dalla buona tenuta delle esportazioni che sfruttano la svalutazione dello yen.

In questo quadro, nell’ultimo mese la categoria Morningstar dedicata ai fondi che investono nelle large cap ha guadagnato il 2% (in euro, che diventa -0,93% in yen). Quella riservata a chi punta sulle small e mid cap ha segnato un progresso del 4% (+1,07%). L’indice Morningstar dedicato al Giappone nell’ultimo mese ha guadagnato l’1,62% (-1,3%) portando a +2,95% (-2,74%) la performance da inizio anno.

Indice Morningstar Japan
japp

Dati in euro aggiornati all'1 giugno 2018
Fonte: Morningstar Direct

“Dal punto di vista operativo, le valutazioni continuano a essere interessanti”, prosegue Kemp.

Un Bronzo fra le large
Fra i fondi dedicati alle large cap (tipicamente votate all’export) con Analyst rating, quello che si è comportato meglio nell’ultimo mese è Gam Star Japan Equity (Bronze, Morningstar rating: 4 Stelle) che ha guadagnato quasi il 5% (in euro). “L’approccio è disciplinato e puramente bottom up ed è guidato dalla ricerca fondamentale per andare a scoprire azioni di aziende di buona qualità”, spiega Ronald van Gendern, fund analyst di Morningstar in un report del 29 dicembre 2017. “Le società che i gestori cercano sono caratterizzate da potenziali di crescita di lungo periodo superiori alle altre, alti Roe, pochi debiti e uno sconto rispetto al fair value di almeno il 30%. Il focus è su aziende che abbiano un track record di almeno cinque anni e, preferibilmente, 10. La fase iniziale del processo è quella di studiare i componenti dell’indice Topix utilizzando paramentri come la crescita delle vendite e dei profitti, il capitale, la profittabilità e la salute dei bilanci. Questo porta l’universo investibile a 70 nomi ai quali viene applicata l’analisi fondamentale concentrandosi sulla capacità delle aziende di imporre i propri prezzi ai clienti e sulla solidità finanziaria. Il passo seguente è quello di determinare il fair value delle società che, secondo il team, hanno un business model sostenibile. La posizione viene venduta quando l’attività si scosta troppo dalle idee degli analisti o quando il titolo raggiunge un premio superiore al 30%”.

L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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