Le elezioni italiane fanno solo rumore sui mercati?

Gli investitori odiano l’incertezza, ma sarebbe stato peggio se la Germania non avesse raggiunto un accordo per un governo di grande coalizione. Occhi puntati sui rapporti con l’Eurozona del futuro governo e sulla successione alla Bce.

Sara Silano 05/03/2018 | 18:25
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L’Italia il giorno dopo le elezioni può anche essere vista così sui mercati finanziari: un fattore di incertezza dopo le rassicurazioni che sono arrivate dalla Germania sul quarto mandato di Angela Merkel per un governo di grande coalizione. Questo può spiegare, almeno in parte, perché le Borse europee non hanno sofferto forti scossoni e il differenziale (spread) tra il BTp decennale italiano e il più sicuro Bund tedesco non è schizzato a livelli stellari.

Insomma, sarebbe stato peggio se nell’incertezza politica fosse rimasta la Germania. Certo, dice José Garcia-Zarate, associate director delle strategie passive di Morningstar in Europa, “i mercati odiano il caos e probabilmente saranno più cauti nell’acquistare titoli governativi italiani d’ora in poi. Tuttavia, questa situazione non significa necessariamente che ci sarà un sell-off dei BTp, perché le politiche monetarie ancora espansive della Banca centrale europea rimangono una potente forza dietro le quinte”. Sembra, dunque, poco probabile un ritorno ai livelli precedenti il 2012. Anche perché le elezioni sono avvenute in un contesto assai differente dal 2013. L’economia dell’Eurozona è in ripresa, compresa quella domestica, e il sentiment è positivo.

Per quanto riguarda i rapporti con l’Eurozona, dicono gli esperti, posizioni fortemente estremiste sarebbero dannose, anche se verrebbero più che controbilanciate dall’atteggiamento pro-Europa di Francia e Germania. Per contro, proposte di riforma costruttive potrebbero trovare consensi da parte di altri governi. “Non dobbiamo poi dimenticare, che il prossimo presidente della Banca centrale europea potrebbe essere un tedesco (la scadenza naturale del mandato di Mario Draghi è a fine ottobre 2019, Ndr)”, dice Garcia-Zarate. “E non penso che l’Italia voglia inimicarsi chi supporta i propri titoli di Stato sul mercato”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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