L’indice Wide Moat fa il pieno di industriali e consumer

Nel benchmark di Morningstar entrano General Electric e C.H. Robinson Worldwide tra i manifatturieri e L Brands e John Wiley & Sons tra i beni di consumo ciclici.

Francesco Lavecchia 27/06/2017 | 11:22
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L’indice Moat Focus si sposta su industriali e consumer cyclical. I sei nuovi ingressi nel paniere del benchmark di Morningstar (che è composto dalle società che presentano una posizione di vantaggio all’interno del settore e che sono scambiate sui listini a prezzi vantaggiosi) vedono la promozione di General Electric e C.H. Robinson Worldwide tra i manifatturieri e di L Brands e John Wiley & Sons tra i beni di consumo ciclici.

Ora il peso dei due settori sale rispettivamente al 25% e al 15%, secondi soltanto al comparto healthcare che resta il più rappresentato con un’esposizione complessiva superiore al 30%.

Gli industriali con una marcia in più
General Electric promette di generare rendimenti del capitale superiori alla media ancora per molti anni per effetto di una forte posizione di vantaggio in ognuno dei segmenti in cui è attiva: dai trasporti a quello aerospaziale, dalle energie rinnovabile all’Oil & Gas, a cui si aggiungono quello healthcare e sistemi di illuminazione. I punti di forza del gruppo sono un ampio portafoglio di brevetti, frutto di ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, economie di scala che garantiscono un vantaggio di costo rispetto ai competitor e rapporti di lunga durata con i clienti.

“Il gruppo è in prima fila per trarre vantaggio dagli investimenti in infrastrutture da parte del nuovo Governo americano e stimiamo per i prossimi cinque anni un tasso medio di crescita del fatturato del 4,2%”, dice Barbara Noverini di Morningstar. “Prevale però lo scetticismo sui risultati futuri di General Electric e il titolo è scontato del 15% rispetto al fair value di 32 dollari (report aggiornato al 12 giugno 2017)”.

C.H. Robinson Worldwide opera nel settore del trasporto e della logistica. L’azienda americana è attiva non solo sul mercato interno, ma anche in Europa, America latina e Asia e riesce a generare margini di profitto superiori alla media grazie a un modello di business che minimizza i costi fissi di gestione. C.H. Robinson, infatti, non investe nell’acquisto di asset per il trasporto di merci, ma si appoggia a un ampio network di aziende che le permettono di operare in più segmenti (non solo su ruota, ma anche su rotaia e via aerea) e su più mercati. In questo modo riesce a fidelizzare i propri clienti e dunque a sfruttare nei loro confronti un più alto potere contrattuale.

Nei prossimi cinque anni gli analisti stimano una crescita media attorno al 7%, spinta sia dai maggiori volumi di merci trasportate che dall’incremento della quota di mercato del gruppo. Tuttavia il mercato continua a scontare il titolo del 15% rispetto al fair value che è pari a 77 dollari per azione (report aggiornato al quattro maggio 2017).

I promossi tra i consumer
L Brands, azienda americana attiva nel settore dell’abbigliamento attraverso i marchi Victoria's Secret, PINK e Bath & Body Works, è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore retail grazie alla forza dei suoi brand. Data la particolarità del segmento di mercato in cui opera, prevalentemente quello dell’intimo femminile che si caratterizza per una elevata fidelizzazione al marchio, L Brands riesce a vendere a mark-up molto generosi e dunque a ricavare margini di profitto superiori alla media.

Da inizio anno il titolo ha ceduto oltre il 20% della sua capitalizzazione di mercato, in scia al negativo andamento delle vendite del settore retail, e ora è scambiato a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value che è pari a 67 dollari (report aggiornato al 18 maggio 2017). “Nei prossimi cinque anni stimiamo una crescita media del fatturato del 4% circa. A spingere il fatturato saranno le vendite sui mercati internazionali, in Cina soprattutto, e quelle del segmento online. Mentre l’espansione dei margini di profitto sarà frenata dagli investimenti nell’apertura di nuovi punti vendita negli Usa”, dice Bridget Weishaar analista azionaria di Morningstar.

John Wiley è il secondo consumer che entra nel paniere del Wide Moat Focus Index. L’azienda americana è una casa editrice specializzata nella pubblicazione di testi universitari, nonché riviste e pubblicazioni specializzate in numerose discipline scientifiche. L’offerta di Wiley è fondamentale per lo svolgimento di numerose professioni ed è riconosciuta quindi come il benchmark di riferimento nel mondo accademico sia per chi legge sia per chi pubblica. Questo garantisce un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti e ostacola l’ingresso di potenziali competitor all’interno del settore.

Anche per John Wiley il 2017 in Borsa non è iniziato nel migliore dei modi, con un passivo di circa 10 punti percentuali, il prezzo del titolo viaggia con uno scarto rispetto al suo fair value che è pari a 57 dollari (report aggiornato al 13 giungo 2017).

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Bath & Body Works Inc43,99 USD0,30Rating
C.H. Robinson Worldwide Inc71,22 USD1,93Rating
General Electric Co148,06 USD-3,19Rating
John Wiley & Sons Inc Class A37,53 USD2,57

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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