La frontiera fa una pausa

L’asset, dicono gli analisti Morningstar, continua ad essere un investimento rischioso. Dopo la corsa del 2016 e lo scatto di inizio anno, la categoria dedicata ai non ancora emerging fa vedere il primo segno meno.

Marco Caprotti 30/03/2017 | 09:03
Facebook Twitter LinkedIn

I mercati di frontiera appoggiano il piede sul freno. La categoria Morningstar dedicata agli strumenti specializzati sui paesi non ancora emergenti nell’ultimo mese (fino al 27 marzo e calcolata in euro) ha perso lo 0,13%. E’ ancora presto per dire se il rallentamento rappresenti l’inizio di una inversione di tendenza rispetto al +4,61% fatto segnare da inizio anno e dopo il +12,1% registrato nel 2016. L’indice Msci che fa da benchmark agli strumenti di questo segmento nelle ultime quattro settimane ha segnato +0,5%.

Indice Msci Frontier: 1 mese
frontiera

Dati in euro aggiornati al 28 marzo 2017
Fonte: Morningstar Direct

 

“Ci sono una serie di fattori che, periodicamente, determinano momenti di debolezza dei mercati di frontiera”, spiega Patricia Oey, analista di Morningstar. “Questi possono andare da un indebolimento della domanda per i beni esportati da quei paesi, all’instabilità politica, al terrorismo. I mercati di frontiera, nonostante siano diventati un asset sempre più poplare nei portafogli degli investitori, continuano a essere caratterizzati da istituzioni non ancora sviluppate, da un sistema finanziario opaco e mercati dei capitali poco liquidi. Insomma, conviene sempre ricordarsi che i frontier market sono ancora un investimento rischioso”.

Fra gli strumenti venduti in Italia a farsi notare è stato soprattutto Nomura Funds Global Frontier EM Equity A EUR Acc che, in un mese, ha guadagnato quasi il 2,6%, portando a +4,7% la performance da inizio anno. Il portafoglio, in base ai dati di fine novembre 2016, per oltre il 50% è orientato verso titoli growth del segmento mid cap. Il resto è diviso fra large cap (sempre growth) e aziende a media capitalizzazione di tipo value. A livello settoriale la maggiore esposizione è, come spesso accade per gli strumenti di questo tipo, verso i titoli del comparto finanziario, ma sono in sovrappeso anche i beni di consumo ciclici e difensivi. A livello di macro aree geografiche il gestore dà maggiore importanza all’America latina e all’Asia rispetto al benchmark e alla media di categoria, mentre è più leggero per quanto riguarda le società africane.  

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures