La cedola non teme il tasso

Il rialzo del costo del denaro negli Usa non è un buon motivo per abbandonare la caccia agli alti dividendi. L’arrivo di Trump alla Casa Bianca ha creato opportunità nel pharma e nei finanziari.

Marco Caprotti 31/01/2017 | 10:05
Facebook Twitter LinkedIn

Il rialzo dei tassi di interesse Usa mette a rischio i dividendi? “Dipende”, risponde Michael Hodel, portfolio manager di Morningstar Investment Management e responsabile della strategia Dividend Select nel report Dividend Investor in uscita a febbraio 2017. “Di solito l’aumento del costo del denaro, nel medio termine è un evento negativo per l’equity in generale e per quello che paga alte cedole in particolare”.

La teoria finanziaria spiega che rilevanza del tasso d'interesse per l’andamento del mercato azionario dipende innanzitutto dalla sua natura di variabile chiave nei modelli teorici di formazione dei prezzi. Ci si trova di fronte in primo luogo ad un impatto diretto sul valore attuale degli utili attesi, che viene penalizzato da un rialzo del livello dei tassi d'interesse. In secondo luogo è l’entità degli utili attesi stessi che può essere influenzata, in considerazione del fatto che il livello dei tassi influisce sulla struttura di costo dell'impresa. “Dal punto di vista operativo, quando salgono i tassi gli investitori si spostano sul reddito fisso. Una scelta che viene presa anche da chi punta sugli alti dividendi. Questo mette sotto pressione le valutazioni”, spiega il portfolio manager. “Ma ha due vantaggi: crea nuove opportunità di acquisto per chi ha obbiettivi di lungo periodo e aumenta il rendimento. In generale è importante ricordare che parte dell’interesse nell’investire nelle alte cedole deriva dal fatto che ricevere il dividendo dissuade dal vendere o comprare il titolo nei momenti sbagliati”.  

Messe da parte le preoccupazioni relative ai tassi di interesse, dove conviene muoversi alla ricerca di valutazioni e cedole interessanti?

Il settore salute
“Un segmento da seguire con attenzione è quello dell’health care”, dice Hodel. “I rischi di breve termine, legati alle politiche della nuova amministrazione Trump, hanno nascosto le potenzialità di lungo periodo del settore ma hanno creato delle opportunità per gli investitori. Il colosso farmaceutico Pfizer, ad esempio tratta a uno sconto del 10% rispetto al fair value di Morningstar e offre un rendimento vicino al 4%. Averla in portafoglio ha senso, soprattutto se si cerca un’azienda che abbia prodotti per la cura di diverse malattie. Può approfittare del progressivo invecchiamento di una parte della popolazione che ha buone possibilità di spesa”. Il settore secondo il manager è così interessante che vale la pena spendere un po’ di più per averlo. “Prendiamo il caso di Johnson&Johnson”, dice. “Tratta leggermente a premio rispetto al fair value di Morningstar e dà un rendimento del 2,8%. Tuttavia, alla luce delle sue caratteristiche difensive e delle prospettive di lungo periodo, può valere la pena averlo in portafoglio per controllare la volatilità”.

I finanziari
Un altro settore finito nei radar con l’elezione di Donal Trump alla casa Bianca, grazie all’intenzione del nuovo presidente di eliminare un po’ dei lacciuoli che nel corso degli anni sono stati messi per controllare il business del segmento. “Uno dei titoli più interessanti in quest’area è Wells Fargo”, dice Hodel. “Le notizia che sono arrivate sulla banca negli ultimi tempi non sono positive (le accuse parlano di possibili truffe a carico di alcuni correntisti, Ndr). Nelle ultime settimane le valutazioni del titolo sono migliorate, ma sono ancora lontane dalla media di settore rispetto al quale però offre un rendimento superiore (il 2,8% rispetto al 2,2% di J.P Morgan Chase, ad esempio). Wells Fargo, tuttavia, ha le stesse potenzialità di crescita degli altri grandi istituti Usa. Lo scandalo delle truffe è un elemento negativo ma non crediamo che condizionerà la crescita della banca nel lungo periodo”. 

 

Tabella: I prossimi dividendi Usa
Dividendi

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Johnson & Johnson146,40 USD0,18Rating
JPMorgan Chase & Co193,58 USD0,05Rating
Pfizer Inc25,73 USD1,30Rating
Wells Fargo & Co60,10 USD0,32Rating

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures