Etp, i migliori e i peggiori di ottobre

Il mercato brasiliano domina la Top 10 del mese, assieme al rimbalzo delle banche europee. Male i metalli preziosi e i bond governativi britannici.

Valerio Baselli 07/11/2016 | 11:04
Facebook Twitter LinkedIn

La fotografia mensile dell’industria degli Exchange traded products (Etp) conferma l’alta volatilità dei listini in quest’ultima parte dell’anno. Gli Etp, infatti, essendo strumenti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo. Inoltre, i replicanti vengono sempre più utilizzati come strumenti per posizioni tattiche di breve periodo. Perciò i rendimenti riflettono fedelmente quello che viene definito come il sentiment degli investitori.

Secondo i dati Morningstar, in ottobre, tra il miglior Etp (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono oltre 30 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).

Chi sale…
Tra i migliori replicanti del mese si trovano soprattutto Etf dedicati al mercato azionario brasiliano. Dopo l’impeachment di Dilma Rousseff, infatti, il nuovo presidente ad interim Michel Temer è riuscito a vincere la sfida di rassicurare gli investitori circa le riforme (almeno per il momento) promettendo in particolare di avviare una serie di misure di austerità fiscale.

Nonostante la ripresa del mercato azionario, la situazione rimane difficile. L'economia brasiliana ha segnato nel mese di giugno il nono trimestre consecutivo di contrazione. Il Pil è sceso del 3,8% anno su anno nel secondo trimestre, sempre meglio comunque rispetto alla caduta del 5,4% su base annua nel primo trimestre.

Nella Top 10 di ottobre troviamo anche due fondi esposti ai valori finanziari europei che erano tra i peggiori investimenti nel mese di settembre. Dietro a questo rimbalzo c’è l'orientamento accomodante della Bce (che ha escluso uno stop brutale dell’acquisto dei bond dell’Eurozona) e alcune notizie, come le voci circa l'interesse di alcuni fondi sovrani arabi interessati a partecipare all’aumento di capitale di Deutsche Bank, o il nuovo piano industriale di Monte dei Paschi di Siena, che potrebbe essere approvato nelle prossime settimane.

E chi scende
Dal lato dei “perdenti”, invece, vi è più diversità, con i bond governativi britannici e il mercato immobiliare del Regno Unito che risentono dell’andamento della sterlina, oltre a un Etf esposto al settore tecnologico. I primi quattro posti, comunque, sono occupati da prodotti dedicati ai metalli preziosi. Questo, tuttavia, potrebbe essere solo una correzione di breve termine. Molto dipenderà dal risultato delle elezioni americane.

“Il sentiment sull'oro da parte degli investitori occidentali è salito al massimo di tre anni e mezzo nel mese di ottobre, un incremento guidato soprattutto dalla domanda di oro proveniente dagli Stati Uniti, nel mese che anticipa il voto degli americani per la Casa Bianca”, scrive in una nota Adrian Ash, responsabile della ricerca di BullionVault, società inglese che offre servizi per la compravendita di metalli preziosi.

Il più violento calo mensile del prezzo registrato in quasi un anno di scambi (-4,4%) ha visto il numero di acquirenti di oro nella piattaforma di BullionVault in rialzo di oltre un terzo, mentre i venditori sono diminuiti del 16% rispetto al mese di settembre.

“Il mercato che ha guidato l'incremento negli acquisti è stato quello americano. Il numero di residenti negli Stati Uniti che hanno acquistato oro durante il mese di ottobre è stato di quattro volte superiore al numero dei venditori”, continua la nota. Insomma, gli investitori americani hanno approfittato della scivolata dei prezzi per acquistare metallo giallo prima delle elezioni di novembre. “Per i prezzi dell'oro vi sarebbe il rischio di un forte incremento se Trump dovesse vincere le elezioni, mentre una diminuzione sarebbe possibile nel caso si verificasse lo scenario contrario”, conclude la nota. 

Migl Etf 10 16

Peg Etf 10 16

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures