Dopo quattro anni consecutivi di sovra-performance, i fondi pensione tirano il fiato. Nel primo semestre del 2016, infatti, sulle tre macro categorie di prodotti previdenziali complementari, solo una batte la rivalutazione del Trattamento di fine rapporto (Tfr), pari allo 0,6%: nello stesso periodo, i fondi pensione negoziali hanno registrato un rendimento medio dell’1%, mentre i fondi aperti hanno perso in media lo 0,4% e i Pip (Piani individuali previdenziali) hanno segnato -2,1% (dati Covip).
Certo, scendendo nel dettaglio delle diverse linee d’investimento, si trovano anche valori più che positivi, ad esempio le offerte obbligazionarie pure dei fondi aperti hanno guadagnato in media il 2,6% nei primi sei mesi dell’anno. Male invece, le linee azionarie (-3,6% in media per quelle offerte dai Pip e -3,1% per quelle dei fondi aperti).
In generale, i risultati delle forme pensionistiche complementari hanno risentito dell’andamento contrastato dei mercati finanziari nel corso del primo semestre dell’anno. Le turbolenze hanno interessato soprattutto i titoli azionari; non ne hanno risentito i corsi obbligazionari, continuando a beneficiare dell’orientamento espansivo delle politiche monetarie adottate dalle Banche centrali.
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