Fondi, una diversificazione d’oro

PORTAFOGLI ROBUSTI. Abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione tra i principali settori azionari a uno, tre e cinque anni, aggiornati a fine gennaio.

Valerio Baselli 03/02/2016 | 15:36
Facebook Twitter LinkedIn

L’Abc della finanza dice che per abbassare il rischio complessivo del proprio portafoglio bisogna diversificare gli investimenti. Questo significa, in sostanza, possedere strumenti che si muovono in maniera indipendente l’uno dall’altro.

La diversificazione non si limita alla ripartizione tra asset class. L’azionario, ad esempio, è una classe d’attivo molto ampia, composta da investimenti anche parecchio diversi tra loro. Infatti, i sotto-segmenti vengono classificati a seconda della capitalizzazione della società (large cap, mid cap e small cap), del mercato di riferimento (paesi sviluppati o mercati emergenti) e soprattutto del settore economico di cui fa parte l’azienda (industriale, finanziario, energetico, ecc.). È importante avere un’idea di come i vari settori economici rappresentati dalla propria esposizione azionaria si influenzino a vicenda, in modo da evitare di investire in strumenti che sono soggetti a movimenti molto simili.

In questo periodo di forte incertezza sui mercati, ad esempio, gli investitori sono tornati con forza verso il bene rifugio per eccellenza: l’oro. Da inizio anno, infatti, gli Exchange traded commodity (Etc) dedicati al metallo giallo hanno attirato globalmente circa 1,8 miliardi di dollari (il livello più alto dall’agosto 2015).

A prescindere dalle previsioni sulle evoluzioni future del lingotto, una cosa è certa: l’oro ha aumentato in questi anni la sua capacità di diversificare il portafoglio.

Guardando i dati sottostanti, infatti, si nota che il metallo giallo è sempre meno legato agli altri settori azionari. I coefficienti di correlazione dell’oro a cinque anni, nonostante siano comunque piuttosto bassi, sono tutti positivi. Negli ultimi 12 mesi, invece, si registrano ben quattro correlazioni negative (coi titoli biotecnologici, col settore dei beni e servizi di consumo discrezionali, coi finanziari e con i farmaceutici). E anche le altre correlazioni sono tutte diminuite, con l’unica eccezione del settore risorse naturali e delle infrastrutture.

I settori azionari oggetto dell’analisi sono elencati di seguito. I numeri corrispondono a quelli che appaiono nelle tabelle.

  1. Azionari Settore Metalli Preziosi
  2. Azionari Settore Biotecnologia
  3. Azionari Settore Beni e Servizi di Consumo Discrezionali
  4. Azionari Settore Beni e Servizi di Largo Consumo
  5. Azionari Settore Energia
  6. Azionari Settore Servizi Finanziari
  7. Azionari Settore Salute
  8. Azionari Settore Tecnologia
  9. Azionari Settore Beni Industriali
  10. Azionari Settore Comunicazioni
  11. Azionari Settore Servizi di Pubblica Utilità
  12. Azionari Settore Agricoltura
  13. Azionari Settore Energie Alternative
  14. Azionari Settore Infrastrutture
  15. Azionari Settore Risorse Naturali

 

Corr Set 1an 01 16

Corr Set 3an 01 16

Corr Set 5an 01 16

Fonte: Morningstar Direct

Il coefficiente di correlazione è un parametro che misura in che modo la performance di uno strumento influenza l’andamento di un altro. Varia tra -1 e +1. Un coefficiente pari a 0 indica che non vi è alcuna relazione tra le performance dei due settori. Un coefficiente pari a 1 significa che c'è una correlazione positiva perfetta, il che significa che i due indici si muovono assieme, se uno sale del 10%, lo fa anche l’altro, e viceversa. Ovviamente, in caso di perfetta correlazione negativa (uguale -1) il rapporto è inverso: se il primo sale del 10%, il secondo perde il 10%.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures