Seduta volatile per le Borse europee che hanno chiuso con intonazione negativa nonostante un tentativo di recupero seguito a una brutta partenza. Una mano hanno provato a darla anche i dati macro, ma non è servito. A settembre l'indice Esi della Commissione europea che misura il sentiment sull’economia di aziende e consumatori è aumentato di 1,5 punti nella zona euro portandosi a quota 105,6 punti. Nella Ue è cresciuto di 0,6 punti a quota 107,6. Sui listini hanno prevalso le preoccupazioni per la crescita mondiale e le incertezze sull’aumento dei tassi Usa.
A Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,16%, in coda al listino sono finite Telecom Italia e Atlantia. Male anche Mediaset, a causa delle preoccupazioni del mercato sull’andamento della raccolta pubblicitaria. Seduta positiva per St, Mps e Mediolanum. In salita Enel, grazie all'aumento del target price da parte di Barclays che punta sul nuovo piano industriale che verrà presentato a novembre. Positive in generale tutte le utility tranne A2A.
New York positiva
Wall Street viaggia in positivo grazie rimbalzo delle materie prime e dei titoli biotech ieri colpiti dalle vendite. Intanto le preoccupazioni per la crescita cinese e globale restano, tanto che Goldman Sachs ha tagliato del 5% le stime sul livello che l'S&P 500 raggiungerà entro fine anno (stimato a 2mila punti). Dal fronte macroeconomico, è arrivata la notizia che l'indice S&P/Case-Shiller sui prezzi delle case a luglio è stato sostanzialmente in linea con le stime. A settembre l'indice Conference Board, che misura la fiducia dei consumatori, è salito a 103 punti. Il dato è superiore a quello di agosto (101,3 punti) e al consensus degli analisti (97).
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