La Cina fa lo sgambetto alle Borse

Europa negativa dopo la decisione di Pechino di tagliare del 2% il valore dello yuan. A Milano soffre il lusso. Acquisti su alcune banche. L’Asia fallisce il recupero. New York si affida alle M&A. 

Marco Caprotti 11/08/2015 | 09:47
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La Banca centrale cinese taglia il valore della sua moneta e penalizza le Borse europee che viaggiano in rosso nonostante l'accordo tra Grecia e creditori sugli obiettivi di bilancio al 2018. L’istituto di politica monetaria del paese asiatico ha abbassato di circa il 2% il valore di riferimento della divisa rispetto al dollaro. Il tasso di cambio è stato infatti ridotto a 6,2298 yuan per un dollaro, dai 6,1162 di ieri. Il tasso di riferimento viene fissato giornalmente dalla Banca centrale ma il taglio di oggi, per la sua entità è senza precedenti. Secondo le dichiarazioni della Banca centrale, la decisione è finalizzata a riavvicinare la valuta cinese al suo valore di mercato. Dal fronte macro del Vecchio continente oggi sono attesi i dati dell’indice Zew sulle condizioni economiche della Germania.

Milano è penalizzata dal comparto della moda con Ferragamo, Moncler e Tod's in rosso. Ancora acquisti, invece, su Tenaris e su alcuni istituti bancari con Mps che aggiorna i massimi da maggio. Sul resto del listino balza Zucchi dopo che è emerso il presunto interesse di un acquirente per la sua controllata Mascioni.

Asia giù
Seduta negativa per l’Asia che, dopo una giornata di rialzi, ha pagato la decisione cinese. A Tokyo, reduce da quattro sedute positive, l'indice Nikkei ha lasciato sul terreno lo 0,42%. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la seduta a Wall Street ieri è finita in rally grazie all'entusiasmo da M&A, al rimbalzo del settore energetico (+3,21%) e alle speranze per una Federal Reserve piu' paziente in materia di tassi di interesse. Dal fronte macro oggi sono attesi i dati sul costo del lavoro. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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