Mediobanca-Banca Generali, conto alla rovescia per l’assemblea sull’OPS

Gli azionisti di Mediobanca devono esprimersi sull’autorizzazione al CDA per avviare l’offerta pubblica di scambio; attesa un’alta partecipazione.

Fabrizio Guidoni 10/06/2025 | 07:18
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Illustration of voting box with ballot

Punti chiave

- Dall’inizio dell’anno, le azioni Mediobanca e Banca Generali sono in forte rialzo.

- Il rapporto di concambio previsto dall’OPS corrisponde a 1,7 azioni Mediobanca per ogni azione Banca Generali, al netto dei rispettivi dividendi.

- L’esito dell’assemblea degli azionisti del 16 giugno rimane incerto.

Il prossimo 16 giugno gli azionisti di Mediobanca MB saranno chiamati a esprimersi sull’autorizzazione al consiglio di amministrazione per avviare la negoziazione dell’offerta pubblica di scambio (OPS) su Banca Generali BGN. Si tratta di un passaggio cruciale per una potenziale operazione che sta attirando l’attenzione di mercato, analisti e investitori istituzionali. Il 3 giugno è stato l’ultimo giorno utile per acquistare titoli con diritto di voto, mentre il 5 giugno è stato fissato come record date per l’ammissione all’assemblea.

Mediobanca: il rally dei titoli dall’inizio dell’anno

Il quadro in Borsa Italiana vede entrambe le protagoniste della potenziale integrazione in una fase positiva. Alla data del 9 giugno, Mediobanca (oggetto a sua volta di un’OPS di Banca Mps) ha registrato un rialzo di oltre il 45% da inizio anno, con una capitalizzazione di mercato pari a circa EUR 16,64 miliardi. Nello stesso periodo, Banca Generali ha guadagnato oltre il 20%, raggiungendo una capitalizzazione di EUR 6,13 miliardi. Questi numeri riflettono l’attenzione crescente del mercato verso il comparto del risparmio gestito e gli sviluppi dell’operazione.

Mediobanca-Banca Generali: qual è il concambio previsto dall’offerta?

Il rapporto di concambio previsto dall’OPS corrisponde a 1,7 azioni Generali per ogni azione Banca Generali, al netto dei rispettivi dividendi. Il 6 giugno gli analisti di Equita SIM, che come giudizio fondamentale hanno un rating “Hold” e prezzo obiettivo a EUR 50, hanno ricordato che l’offerte incorpora un valore implicito pari a EUR 55,1 per azione Banca Generali, corrispondente a un multiplo di 16,4 volte il price/earning atteso per il 2025. “Attualmente - hanno scritto gli esperti - il titolo tratta con uno sconto del 4,8% rispetto al valore implicito dell’offerta”. Al 6 giugno, Banca Generali era quotata a EUR 52,35 per azione.

Cosa pensano gli analisti dell’OPS di Mediobanca su Banca Generali?

Gli analisti di AlphaValue hanno posto l’attenzione sul ruolo di Assicurazioni Generali, che detiene il 50,17% di Banca Generali. Ritengono probabile che il Leone di Trieste possa aderire all’OPS, dato il focus strategico sulla gestione attiva e il recente accordo con Natixis, che segna un disimpegno dal wealth management.

Sulla logica industriale dell’operazione, Equita SIM ha ribadito un giudizio positivo, definendo l’OPS “solida” in termini strategici, grazie al rafforzamento nel wealth management e alle sinergie previste. In caso di approvazione da parte dell’assemblea, Equita stima un primo valore post-transazione di circa EUR 22 per azione Mediobanca, applicando un multiplo di 13 volte gli utili. Il potenziale di re-rating nel medio termine, secondo gli stessi analisti, potrebbe superare il 20%, qualora venisse applicato un multiplo P/E pari a 16 volte. Equita ha accompagnato il giudizio ricordando anche di “svolgere o aver svolto negli ultimi 12 mesi il ruolo di consulente finanziario di Mediobanca nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e/o scambio avente ad oggetto strumenti finanziari emessi da Banca Generali”.

Come voteranno gli azionisti?

Sul fronte degli azionisti, secondo le ricostruzioni del 9 giugno diffuse da Equita SIM e basate su fonti di stampa, la Delfin della famiglia Del Vecchio – primo socio con il 19,8% – sarebbe orientata verso l’astensione, che in questo contesto equivale a un voto contrario. Tuttavia, ambienti vicini al gruppo non hanno confermato una decisione definitiva. Leonardo Maria Del Vecchio, interpellato il 5 giugno, ha dichiarato “no comment” sulla posizione della holding.

Nel frattempo, secondo il Corriere della Sera si sarebbe rafforzato il fronte delle casse previdenziali, che nel complesso detengono circa il 6% del capitale: Enpam (1,98%), Enasarco (intorno al 3%) e Cassa Forense (1,02%): nonostante l’assenza di dichiarazioni ufficiali queste realtà potrebbero schierarsi sul fronte del no, assieme al gruppo Caltagirone, recentemente salito al 10%.

L’Accordo di Consultazione, che aggrega circa l’11,8% del capitale, ha già espresso un parere favorevole, evidenziando l’apprezzamento per la coerenza industriale e finanziaria dell’operazione.

Sempre secondo la ricostruzione di Equita, tra gli investitori istituzionali, risultano favorevoli soggetti come BlackRock (3,5%) e Vanguard (2,7%), mentre New York City Comptroller e Calvert avrebbero già dichiarato voto positivo. Il sostegno dei proxy advisor ISS, Glass Lewis e Pirc, che hanno raccomandato di votare a favore, potrebbe favorire un’alta partecipazione all’assemblea. Le stime di Equita parlano di una presenza potenzialmente superiore al record storico del 76,81%.

Banca Generali promossa sulla raccolta a maggio

Mentre gli azionisti e gli advisor stanno chiarendo le loro posizioni, gli analisti hanno anche osservato con attenzione i dati sulla raccolta netta di maggio di Banca Generali. Secondo Intesa Sanpaolo, che mantiene un rating “Neutral” con target a EUR 46,2, i risultati sono stati “buoni”, anche tenendo conto del contemporaneo placement del BTP Italia. Anche Banca Akros, posizionata su rating “Neutral” con target a EUR 54,5, ha giudicato la raccolta in linea con le attese. Equita SIM ha parlato di numeri “positivi e leggermente sopra le attese”.


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Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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