Il mercato non crede alla crescita di Yamana Gold

L’aumento dei volumi di produzione promette di spingere il fatturato del gruppo nei prossimi anni, ma il titolo resta scambiato a sconto rispetto al fair value Morningstar. 

Francesco Lavecchia 28/07/2015 | 11:25
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Nonostante i bassi prezzi dell’oro, Yamana Gold promette una crescita importante dei flussi di cassa nei prossimi anni. Il mercato, però, sottovaluta le potenzialità dell’azienda e sconta il titolo del 70% rispetto al fair value Morningstar che è pari a 8,50 dollari canadesi.

“El Penon in Cile e Chapada in Brasile sono i principali siti produttivi del gruppo canadese, il quale riesce a estrarre dalle due miniere rispettivamente 300mila e 100mila once di oro all’anno”, dice Kristoffer Inton analista azionario di Morningstar. “Nei prossimi anni ci aspettiamo che la spesa in conto capitale per lo sviluppo dell’attività produttiva cali significativamente e che questo, unito all’efficienza dell’azienda che vanta costi di produzione inferiori alla media del settore, produca una forte espansione dei flussi di cassa”.

Le armi di Yamana
Yamana batte la concorrenza grazie a costi più bassi e, in base alle stime degli analisti, ha riserve che le garantiscono ancora 20 anni di produzione . Questo, però, non è sufficiente a garantirle una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic Moat), poiché il gruppo ha pagato prezzi molto elevati per aggiudicarsi i propri asset e questo ha avuto un impatto negativo sul rendimento del capitale.  Negli ultimi 10 anni l’azienda ha incrementato la produzione da 100mila a 1,2 milioni di once e promette di crescere ancora in futuro grazie allo sfruttamento delle ultime due miniere acquisite. Cerro Morro, acquistata nel 2012, dovrebbe garantire 135mila once di oro. Un forte contributo dovrebbe arrivare anche dalla Osisko Mining, acquisita congiuntamente (al 50%) con la canadese Angico Eagle Mines.

Le aspettative, entro il 2018, sono per un prezzo della materia prima in salita a quota 1,283 dollari all’oncia e una produzione in crescita da 1,2 milioni a 1,6 milioni di once. Questo dovrebbe spingere il fatturato del gruppo a crescere a un ritmo medio del 9%, mentre l’utile operativo tornerà in attivo solo a partire dal 2018. 

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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