Pensioni, i conti pubblici peggiorano

Secondo l’ultimo Bilancio del sistema previdenziale italiano, il saldo tra entrate e uscite è negativo. Pesano disoccupazione e crisi economica. Meno del 50% delle persone a riposo paga le tasse.

Valerio Baselli 17/04/2015 | 11:10
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Nonostante le numerose riforme, lo stato di salute del sistema previdenziale italiano resta precario. Lo attesta l’ultimo Bilancio sugli andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assitenza, presentato da Itinerari previdenziali alle Commissioni parlamentari e al Governo lo scorso 15 aprile.

Un buco che non smette di crescere
L’aspetto più preoccupante è quello contabile. Secondo lo studio, infatti, nel 2013 la spesa pensionistica complessiva ha raggiunto l’importo di 214,5 miliardi di euro, con un incremento dell’1,62% rispetto al 2012 (a sua volta, nel 2012 si era già registrato un + 3,3% rispetto al 2011). L’ammontare delle entrate contributive, invece, ha raggiunto nel 2013 l’importo di 189,2 miliardi, in lieve flessione (-0,56%) rispetto al 2012.

Il saldo tra entrate e uscite è negativo e il disavanzo complessivo di gestione ha raggiunto nel 2013 i 25 miliardi (+ 22% sul 2012) il che conferma il trend fortemente negativo che ha caratterizzato il periodo 2010 - 2013 (disavanzo 2012 che ha segnato + 26,6% rispetto al 2011, a sua volta cresciuto del 26,3% rispetto al 2010).

“Si tratta quindi di un notevole peggioramento dei conti che ci riporta ai saldi del 1995”, si legge nel rapporto. “Tale situazione è dipesa in larga parte dall’impatto occupazionale negativo prodotto dalla crisi economica; è utile evidenziare che in assenza dei rilevanti attivi della gestione lavoratori parasubordinati, delle gestioni delle casse dei liberi professionisti, dei commercianti e dei lavoratori dello spettacolo, il disavanzo complessivo di sistema tra entrate e uscite sarebbe notevolmente peggiorato passando a oltre 36 miliardi di euro”.

Le tasse non sono per tutti
Il capitolo dedicato alle tasse che pesano sugli assegni Inps, svela che nel 2013 l’Irpef e le addizionali comunali e regionali hanno sottratto circa 43 miliardi ai pensionati previdenziali. Tuttavia, in Italia ci sono circa 8,5 milioni di prestazioni pensionistiche di natura assistenziale, il che significa che in totale quasi il 52% dei pensionati, sono esenti dal pagamento dell’Irpef.

L’impegno del Governo
Itinerari previdenziali afferma in un comunicato stampa che “alla luce delle risultanze del rapporto e preso atto dei risultati dell’indagine, l’On. Lello Di Gioia (Partito Democratico - Presidente della Commissione parlamentare sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza; Ndr), ha annunciato che presto si aprirà un confronto con il nuovo presidente Inps (Tito Boeri; Ndr) per discutere delle proposte da quest’ultimo recentemente avanzate (es. reddito di cittadinanza) per comprendere se siano in concreto attuabili e a quale prezzo”.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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