Borse in ostaggio dei dati macro

Europa negativa a causa dei numeri congiunturali arrivati dalla Cina. Pesa anche il Pmi del Vecchio continente. Vendite sui titoli delle commodity. A Milano scendono oil e banche. New York si aspetta prese di profitto. 

Marco Caprotti 01/12/2014 | 12:51
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Prosegue con il segno meno la seduta delle Borse europee. A pesare sulle contrattazioni sono alcuni dati macro al di sotto delle attese arrivati dalla Cina e dal Vecchio continente. L’attività manifatturiera nel paese asiatico è rallentata a novembre registrando la prima flessione della produzione da maggio. L'indice Hsbc Pmi è sceso, infatti a 50 punti a novembre, invariato dalla stima flash, rispetto ai 50,4 punti di ottobre. Il valore finale dell'indice Pmi del settore manifatturiero nella zona dell'euro di novembre si attesta a 50,1 punti, rivisto dalla stima preliminare di 50,4, in calo dai 50,6 di ottobre. A farne le spese sono soprattutto i titoli delle commodity, sempre molto sesnibili agli umori della congiuntura economica globale.

Milano è trascinata al ribasso da Azimut, dai petroliferi e diversi titoli bancari con Intesa Sanpaolo e Unicredit che sfiorano un passivo del 3%. A Piazza Affari si salva il lusso con Yoox e Luxottica.

New York negativa
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà con il segno meno. Gli investitori, dicono gli analisti, potrebbero approfittare dei dati congiunturali negativi per portare a casa un po’ di profitti dopo i recenti record messi a segno dalla piazza Usa. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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