PREMIUM - Big Pharma con il colpo in canna

Le grandi aziende farmaceutiche stanno rinnovando le pipeline dei medicinali per far fronte alla concorrenza dei produttori di generici. Una mossa che consentirà di guadagnare altro vantaggio competitivo, soprattutto a chi investirà nei biologici. Ma solo alcune hanno valutazioni interessanti. 

Damien Conover 05/11/2014 | 12:09
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La questione dei brevetti e della loro scadenza resta uno dei nodi fondamentali per le grandi aziende farmaceutiche. Soprattutto in riferimento al vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti (quello che Morningstar definisce Economic moat). Un buon numero di farmaci pronti per il lancio sul mercato (in pipeline, come si dice in gergo) e un rallentamento nella scadenza dei brevetti nei prossimi cinque anni dovrebbero aumentare i tassi di crescita dei titoli dei Big pharma e far crescere i rendimenti sul capitale investito.

Due elementi chiave per il rafforzamento della pipeline sono i tempi più brevi per lo sviluppo dei farmaci e un maggiore interesse da parte delle aziende per i cosiddetti biologici. Nella nostra analisi abbiamo applicato la metodologia che utilizziamo per classificare le aziende in base alla forza della loro pipeline, alle vendite dei prodotti già sul mercato e al numero di brevetti che perderanno l’esclusiva nei prossimi cinque anni. Al momento Merck e Sanofi sono quelli posizionati meglio e rappresentano i titoli più sottovalutati del settore.

Strategia operativa
Sanofi, grazie al rafforzamento della pipeline e con un campionario di prodotti in crescita è in grado di compensare la concorrenza dei produttori di generici, soprattutto per quanto riguarda il farmaco per l’insulina Lantus. Un discorso analogo vale per Merck che è in grado di contrastare la concorrenza nel settore cardiovascolare con preparati per il trattamento del cancro come Keytruda.

Agli ultimi posti della nostra classifica si piazzano Pfizer e GlaxoSmithKline. Entrambe le società hanno una pipeline debole e sono minacciate dalla concorrenza dei produttori di generici. La prima vede minacciata la sua leadership nel trattamento del dolore e nella cura delle malattie neurologiche (Celebrex e Lyrica), la seconda nel segmento delle malattie respiratorie  (Advair).

In generale, le Big Pharma stanno cercando di ridurre i tempi di sviluppo dei prodotti per cercare di massimizzarne il valore. La causa va ricercata nella maggiore pressione concorrenziale che stanno esercitando i produttori di farmaci generici. In questa situazione, la prima azienda che riesce a entrare in un segmento specialistico è in grado poi di dominarlo. A tutto questo vanno sommati i crescenti costi per lo sviluppo dei farmaci. Si tratta di costi necessari alla luce soprattutto delle normative sempre più stringenti in termini di sicurezza che vengono richieste dall’autorità di controllo in molte aree terapeutiche. Tutti problemi ai quali le grandi aziende cercando di rispondere accelerando i tempi di sviluppo e chiedendo le approvazioni per il lancio sul mercato alla Food & Drug Administration (l’organo di controllo sui farmaci) in anticipo rispetto al passato. In questo modo cercano di rinnovare velocemente le pipeline, anche grazie al maggiore focus su nuove malattie per le quali l’autorità di controllo è disposta a concedere permessi più velocemente.

In questo senso, le aziende in grado di rinnovare il campionario più velocemente ci sembrano Novartis ed Eli Lilly. La prima, in particolare, sta mostrando un buon passo soprattutto per quanto riguarda i trattamenti oncologici.

La frontiera dei biologici
Per tutte le aziende, la prossima area di sviluppo è quella dei farmaci biologici. Nel 2013 questo segmento rappresentava il 22% delle vendite dei Big Pharma. Entro il 2023, secondo le nostre proiezioni, dovrebbe contribuire al 32% del fatturato. Lo sviluppo di questo settore permetterà a molte aziende di lanciare sul mercato prodotti nuovi per i quali non avranno concorrenza da parte dei produttori di generici. Gli sforzi maggiori in questa area li stanno facendo Bristol-Myers, Merck, Eli Lilly e Sanofi. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Bristol-Myers Squibb Co49,75 USD-1,85Rating
Eli Lilly and Co819,36 USD0,90Rating
GSK PLC1.511,50 GBX-2,45Rating
Merck & Co Inc81,71 USD-0,13Rating
Novartis AG ADR119,45 USD-1,09Rating
Pfizer Inc24,54 USD-1,21Rating
Sanofi SA86,80 EUR-1,00Rating

Info autore

Damien Conover  is a guest author

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