Una guida semplice per investire in commodity

Acquistare il bene fisico è quasi sempre un’opzione non praticabile dall’investitore privato. Ma esistono delle alternative, tra cui i fondi e gli Etc.  

Morningstar 14/07/2014 | 10:05
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Proteggersi dall’inflazione, difendersi da alcuni rischi delle piazze finanziarie, cavalcare la ripresa delle economie globali. Sono soltanto alcune delle scelte, tattiche e strategiche, che si possono fare con le commodity, un asset class spesso sganciata (o decorrelata, come dicono gli analisti) dall’andamento di azioni e obbligazioni, per la quale esistono diversi strumenti di investimento.  

Arrivare alle commodity
Per comprare materie prime ci sono quattro strade (e una non esclude le altre): acquisto del bene fisico; sottoscrizione di contratti future; investimento in azioni di società produttive, estrattive e distributive; strumenti Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio), Etc (Exchange traded commodity) e certificati il cui andamento è legato alle commodity.

Nel caso di acquisto fisico del bene, non c’è una distribuzione periodica di proventi, ma si può sperare solo in una plusvalenza (o minusvalenza) nel momento della vendita. Ci sono poi alcuni costi aggiuntivi (ad esempio le spese di stoccaggio, di assicurazione e di deposito). Alcune commodity sono soggette a forti limitazioni e regolamentazioni.  In alcuni paesi non si può acquistare oro. Certe commodity agricole presentano problemi per la loro deperibilità. Alcuni metalli (tipo l’uranio), invece, non sono stoccabili. Tutti motivi che spesso precludono i mercati fisici agli investitori individuali.

Il risparmiatore può però scegliere i contratti future che hanno il vantaggio di separare l’andamento del prezzo, dalla merce fisica. In più ci può essere il vantaggio di un rendimento che si presenta sotto tre forme. Una cosiddetta "spot", data dalla variazione del prezzo del future. Una chiamata roll yield: la differenza di prezzo tra la scadenza del future a breve e di quello a lungo periodo, dovuto all’attività di sostituzione dei contratti in scadenza che consente di mantenere la posizione sul sottostante (che però può essere anche negativa). Infine c’è il collateral yield, cioè gli interessi sui soldi depositati per operare in future.

Anche con i future gli ostacoli per un investitore individuale o neofita non mancano. Il livello minimo per negoziare solitamente è molto elevato e servono conoscenze specifiche non solo sulle dinamiche dei prezzi, ma anche sul funzionamento dei mercati future e sui rischi impliciti legati all’effetto leva.

Fondi ed Etc
Per evitare questi problemi si può arrivare alle materie prime in maniera indiretta, attraverso l’investimento in aziende che sono legate al loro ciclo economico (ad esempio le società minerarie o petrolifere). E’ uno dei sistemi scelti da chi ha prospettive di lungo termine che può affidarsi ai fondi comuni, che hanno in portafoglio queste aziende (più recentemente sono stati lanciati anche fondi che investono in derivati di commodity). Un’altra via è rappresentata dagli Etc (Exchange traded commodity), che sono veicoli di investimento con sottostante il bene fisico (ad esempio l’oro) oppure dei contratti derivati o indici di materie prime. Poiché sono strumenti finanziari senza scadenza (perpetual), i contratti future sottostanti al prodotto devono essere periodicamente sostituiti (tecnica rolling) con contratti future dalle scadenze successive. Il roll yield può essere positivo se la curva dei future è in backwardation (il prezzo del contratto future acquistato è inferiore a quello del contratto venduto) o negativo se la curva è in contango (situazione opposta alla precedente). In quest’ultimo caso, il prezzo corrente (spot) è inferiore a quello del future e, anche se in crescita, può generare una perdita all’investitore in Etc.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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