Il mercato sconta General Motors

Il gruppo americano paga lo scetticismo sulla qualità della sua offerta in seguito al ritiro di circa 7 milioni di autovetture. I nostri analisti credono nei miglioramenti raggiunti negli ultimi anni e mantengono inalterato il loro obiettivo di prezzo. 

Francesco Lavecchia 03/06/2014 | 11:55
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La liquidità fa stare tranquilla General Motors. Il colosso americano dovrà fare i conti con una penale da 35 milioni di dollari per i ritardi nella risposta a un difetto di fabbrica che ha causato 13 vittime e il ritiro dal mercato di circa 7 milioni di veicoli, ma la casa automobilistica americana può contare su una cassa di circa 30 miliardi di dollari.

Aspettative immutate
Questo passo falso non modifica il nostro prezzo obiettivo, (che resta pari a 57 dollari per azione) e neanche il nostro giudizio sui progressi fatti sino ad ora da GM in termini di qualità e design dei suoi veicoli. A conforto della nostra tesi, i numeri delle immatricolazioni di aprile mostrano come questa vicissitudine non abbia avuto ripercussioni sulle vendite. Rispetto al 2013 il produttore statunitense ha fatto segnare +7% e un miglioramento generalizzato su tutti i marchi della casa. E questo nonostante il taglio degli incentivi all’acquisto di autovetture nuove. Per i prossimi cinque anni ci aspettiamo che il fatturato cresca a un tasso medio del 2%, mentre il margine operativo è destinato a salire di circa 300 punti base raggiungendo quota 6,6% nel 2018.

La nuova struttura organizzativa, infatti, permetterà al gruppo una sensibile riduzione dei costi e questa si tradurrà immediatamente in un miglioramento dei margini di profitto. General Motors ha finalmente una divisione nordamericana che può concentrare i propri sforzi e il suo budget di marketing solo su quattro marchi, invece che otto (come avveniva prima del fallimento). Ma il vero risparmio in termini di costi operativi, circa tre miliardi di dollari all’anno, è stato realizzato grazie al taglio degli oneri di previdenza sanitaria per i suoi dipendenti.

Mercato scettico
I miglioramenti qualitativi apportati alle vetture, inoltre, hanno permesso all’azienda di ritoccare in maniera significativa i prezzi di vendita. “Le misure adottate dal management hanno consentito a General Motors di ridurre in maniera significativa il punto di break-even (numero di autovetture che gli garantisce l’equilibrio dei conti) e promettono di far salire i suoi utili non appena il mercato dell’auto tornerà a correre”, dice David Whiston analista azionario di Morningstar. “Il mercato, però, è scettico sul futuro potenziale della casa automobilistica e continua a scontare il titolo General Motors di circa il 40% rispetto alla nostra valutazione”.

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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