Tolleranza non fa rima con capacità di rischio

I giovani possono scegliere portafogli più volatili, ma spesso hanno il timore di farlo. Chi ha più coraggio, invece, talvolta non può permetterselo. Ecco alcune regole da seguire.  

Christine Benz 21/05/2014 | 10:12
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Una ragazza di 23 anni inizia un nuovo lavoro. Ricorda i momenti terribili che hanno passato i suoi genitori quando erano preoccupati per i loro investimenti durante la crisi finanziaria e sa che anche lei si sentirebbe male vedendo i suoi soldi, guadagnati duramente, perdere valore. Per questo decide per una forma di risparmio molto prudente.

Nello stesso momento, una coppia di 30enni con un secondo bambino in arrivo, sta per comprare una casa più grande. In passato ha investito con formule prudenti e ha visto il capitale crescere lentamente, per cui si sente in grado di tollerare future turbolenze dei mercati. Allora decide di spostare i soldi su un fondo azionario globale che offre diversificazione e la possibilità di andare a caccia di quella crescita che cercano.

Decisioni difficili
I due esempi evidenziano uno dei problemi più complicati da affrontare quando si parla di investimenti personali. La ragazza di 23 anni ha un orizzonte temporale lungo e, di conseguenza, un'alta tolleranza ai rischi. I suoi investimenti possono muoversi in qualsiasi direzione, ma questo non dovrebbe importarle per almeno i prossimi 40 anni, quando dovrà mettere mano a quel denaro. Tuttavia lascia che siano i suoi timori immediati a guidarla.

Anche i trentenni fanno una scelta dettata più dalle considerazioni immediate che non dalla loro propensione al rischio, anche se nella direzione opposta. La loro capacità di sopportare gli andamenti erratici dei mercati, infatti, con il passare del tempo è diminuita. E’ vero che le azioni in dieci anni hanno guadagnato il 90%. Ma l’equity, in un periodo di 12 mesi, molte volte tende a perdere valore. La loro tolleranza al rischio è diminuita perché, avendo progetti a breve scadenza, non possono permettersi di vedere i loro risparmi impoverirsi.

Questi comportamenti sono abbastanza comuni. Anche perché può accadere che chi consiglia le persone negli investimenti non ponga le giuste domande. Questo spiega perché spesso gli investitori privati si ritrovano con un portafoglio troppo aggressivo o eccessivamente prudente. C’è anche il caso che il portafoglio sia adatto al profilo di rischio della persona ma, per le sue caratteristiche, la renda ansiosa. In questo caso c’è il forte rischio che vengano apportate delle modifiche agli investimenti nel momento sbagliato. In altre parole, la tolleranza al rischio non coincide con la capacità di rischio.

Le scelte da fare
Cosa si può fare per fare in modo che i due elementi non siano in contrasto? Chi ha una buona capacità di rischio (i più giovani), ma una bassa tolleranza possono scegliere portafogli con una maggior presenza di equity, mitigata da una componente più prudente che permette di controllare la volatilità.

Chi invece, sente di potersi permettere più rischi ma farebbe bene a stare attento, dovrebbe scegliere fondi gestiti in maniera attiva da money manager conosciuti per non fare scelte pericolose. Un altro sistema, per loro, è quello di fare una pulizia regolare dei portafogli, bilanciando le posizioni e costruendo nuove allocation gradualmente per arrivare in poco tempo a una situazione consona alle proprie esigenze.

Infine, gli investitori con una scarsa capacità di rischio ma una buona tolleranza dovrebbero suddividere gli investimenti in portafogli con diversi orizzonti temporali. In questo modo possono segmentare il capitale a seconda delle esigenze di breve e di lungo termine.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Christine Benz  is Morningstar's director of personal finance and author of 30-Minute Money Solutions: A Step-by-Step Guide to Managing Your Finances and the Morningstar Guide to Mutual Funds: 5-Star Strategies for Success. Follow Christine on Twitter: @christine_benz and on Facebook.

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