L'Italia si sintonizza con l'Europa

Piazza Affari migliora. Ma, stavolta, la crescita trova riscontro anche nella congiuntura nazionale che si avvicina al passo di quella della regione. I radar restano puntati sul sistema bancario. 

Marco Caprotti 26/03/2014 | 11:20
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Dopo mesi passati a marciare su due strade diverse, Piazza Affari e la congiuntura italiana sembrano intenzionate a percorrere la stessa strada. L’indice Msci del Belpaese nell’ultimo mese ha guadagnato il 2,9%, portando a +10,8% la performance da inizio anno. Andamenti che, per una volta, non sembrano essere legati solo prospettive di crescita di Eurolandia, ma anche al quadro macro tricolore.

L’economia si sveglia?
Secondo i dati elaborati dall’Istat, la produzione industriale ha messo a segno, a gennaio, una crescita congiunturale dell’1%, l’aumento più consistente da agosto 2011. In termini tendenziali, però, continua a scendere con -1,7%, secondo l’indice grezzo (che rileva la produzione reale), mentre quello corretto per gli effetti di calendario mostra un aumento dell’1,4% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 del 2013). Nel trimestre novembre-gennaio l’incremento è stato dello 0,7% sul trimestre precedente.

A gennaio, gli ordini dell’industria sono cresciuti del 4,8% congiunturale (dati destagionalizzati), il massimo da dicembre 2010, e del 2,6% tendenziale (dati grezzi); il fatturato totale è salito dell’1,2% su mese, il dato più elevato da agosto 2012, ed è sceso dello 0,3% su anno.

Sempre nelle prime quattro settimane dell’anno, la bilancia commerciale ha registrato un avanzo di 365 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo negativo per 1,8 miliardi di euro dello stesso mese del 2013. L’export ha mostrato un aumento dello 0,2% su base annua e una flessione dell’1,5% su base mensile. L'import, invece, è sceso del 6,6% tendenziale e dell’1,6% congiunturale.

Per quanto riguarda il futuro, le previsioni sono in chiaroscuro. L’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel suo Interim Assessment (il rapporto che l’Organizzazione elabora a metà strada tra i due Outlook semestrali) prevede una crescita dello 0,7% nel primo trimestre 2014 per il Pil italiano che dovrebbe tuttavia rallentare allo 0,1% nel secondo (su base trimestrale annualizzata). Di rilievo, per altro, l’indicazione di una crescita dello 0,5% nel quarto trimestre 2013, al di sopra delle stime precedenti (nell'Interim di settembre la stima era -0,3%). L’Italia in ogni caso non è più il fanalino di coda del G7, ruolo che cede al Canada (+0,5% nel primo trimestre 2014).

Banche sotto la lente
Il miglioramento della situazione congiunturale, secondo gli operatori trova un riflesso anche nel sistema bancario. Secondo l’agenzia di rating Fitch, la pulizia dei conti effettuata dalle banche italiane nei bilanci 2013 “ha migliorato la salute del sistema creditizio in un momento in cui il contesto operativo si sta stabilizzando, ma resta da vedere se saranno necessari altri sforzi”. Finora le banche italiane hanno annunciato più di 20 miliardi di svalutazioni su crediti nel 2013, per la maggiore parte nel quarto trimestre. Le sofferenze hanno raggiunto i 156 miliardi di euro, il livello più alto dalla fine degli anni 90. Gli istituti si stanno muovendo in vista della ripresa e anche della asset quality review della Bce e le loro iniziative, rileva Fitch, riflettono lo sforzo loro e della Banca d’Italia di ridurre l’impatto dell’esame da parte dell’Eurotower. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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