Piazza Affari si salva

New York negativa. Preoccupano i dati arrivati da Cina e Giappone e la situazione in Ucraina. Giù i titoli legati alle commodity. Anche l’Europa scende. Male i minerari. Milano in controtendenza (+0,58%). Bene Unicredit. 

Marco Caprotti 10/03/2014 | 17:50
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Wall Street sta viaggiando con il segno meno. Gli investitori, in assenza di dati macroeconomici statunitensi, guardano verso est. I dati macro arrivati da Giappone e Cina sono stati deludenti e stanno pesando soprattutto sui titoli legati alle commodity (fra i più sensibili alle prospettive di crescita globale). Intanto i trader continuano a monitorare gli sviluppi in Ucraina.

Europa negativa
Nel Vecchio continente seduta con il segno meno per le Borse di Eurolandia che hanno risentito del rallentamento dei colossi asiatici e del nuovo inasprimento delle tensioni in Ucraina. Anche in questo caso a farne le spese sono state soprattutto le azioni legate alle materie prime.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +0,58%, in evidenza Unicredit, alla vigilia del Cda chiamato ad approvare il bilancio 2013 e il nuovo piano industriale. Bene anche A2a (grazie ai conti) e Fiat, che ha beneficiato dei dati sulle immatricolazioni in Brasile. Seduta negativa per Buzzi Unicem, ancora sotto pressione a causa dell’esposizione a Russia e Ucraina. 

Dopo un avvio con il turbo (1,648 euro il top di seduta), in attesa della riunione del consiglio di amministrazione sui risultati 2013, il titolo Rcs ha cominciato un movimento altalenante ed è sceso fino al minimo di seduta di 1,552 euro. Il titolo del gruppo editoriale ha probabilmente risentito della tensione della lunga riunione del board (cinque ore) che, secondo alcune ipotesi di stampa, poteva concludersi con le dimissioni del presidente. Gli acquisti sono stati dettati dai dati relativi al calo delle perdite. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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