Etf a contronfo: S&P 500

Partendo dalle ricerche Morningstar sui singoli prodotti, abbiamo messo a confronto i diversi Etf disponibili in Italia sul più importante indice statunitense.  

Valerio Baselli 05/08/2013 | 11:09
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La ripresa economica americana prosegue oltre le aspettative. A confermarlo sono i recenti dati sul Prodotto interno lordo, cresciuto nel secondo trimestre dell’1,7%, più delle attese degli operatori di Wall Street. Gli analisti parlano di un’accelerazione inaspettata e sottolineano come questo dato rafforzi la convinzione che la Federal Reserve possa davvero cominciare entro l’anno a ritirare le sue misure straordinarie di sostegno all’economia. Inoltre, proprio dalla Fed è attesa nelle prossime settimane la decisione sui tassi d’interesse.

Per cercare di prevedere le evoluzioni, gli operatori stanno studiando i dati macroeconomici. Come quelli del segmento immobiliare. Gli ultimi dicono che le vendite di case esistenti in giugno sono calate dell’1,2% alla quota di 5,08 milioni di unità. Il risultato è peggiore delle attese degli analisti, seppur non intacchi più di tanto la ripresa del real estate che si è vista dall’inizio del 2013.

L’indice
Lo S&P 500 è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante, che racchiude le 500 azioni statunitensi a maggiore capitalizzazione. Nato nel 1957 è considerato il benchmark più rappresentativo della Borsa Usa. A livello settoriale, il portafoglio è dedicato principalmente al comparto tecnologico (18%), ai titoli finanziari (15%), al settore sanitario (12,5%), ai beni di consumo, ai titoli industriali e a quelli energetici (questi ultimi tre settori pesano tra il 10 e l’11,6%). Il benchmark è ben diversificato, coi primi dieci titoli che contano il 18,5% del totale. Le aziende più pesanti in portafoglio sono Apple (2,97%), Exxon Mobil (2,89%) e General Electric (1,72%).

Lo S&P 500 ha segnato un rendimento annuale dell’8,5% negli ultimi 20 anni. Dopo aver sofferto moltissimo la crisi finanziaria del 2007-2008, col minimo toccato nel febbraio del 2009, l’indice non ha smesso di correre da allora, arrivando a superare il proprio record storico negli ultimi mesi.

 iShares S&P 500 UCITS ETF (Inc) (USD)
Questo Etf, 11,8 miliardi di euro di patrimonio, utilizza il metodo fisico per replicare il rendimento dell’indice. Questo vuol dire che il fondo contiene tutti i titoli del benchmark. iShares può effettuare attività di prestito di titoli per generare ricavi aggiuntivi. Queste entrate possono parzialmente compensare il Ter (Total expense ratio), il quale è diviso 60/40 tra il fondo e BlackRock, per cui BlackRock copre i costi. Nel 2012, il fondo ha registrato una media di titoli in prestito pari al 5,38%, il che ha permesso di aumentare il rendimento netto di un punto base. Per proteggere il fondo dal rischio di controparte che nasce da questa pratica (che teoricamente può portare a una perdita pari al 100% del capitale), iShares utilizza un collaterale superiore al valore del prestito. I livelli di garanzia variano dal 102,5% al 112% del valore dei titoli in prestito, a seconda delle attività previste dal debitore come garanzia. L’indice Ter, espressione delle commissioni annuali totali, è pari allo 0,40%, superiore alla media di categoria.

 db x-trackers S&P 500 UCITS ETF 1C (USD)
Il fondo utilizza la replica sintetica per tracciare il benchmark. Il fondo segue la performance dell’indice grazie alla stipula di un contratto swap con una controparte, quasi sempre Deutsche Bank, in cambio della performance di un paniere di titoli detto “collateral basket”, che viene prezzato ogni giorno e può cambiare periodicamente composizione. In questo caso consiste in un insieme di azioni di diversi settori, che attualmente valgono il 109,8% del Nav dell’Etf. Il collaterale è detenuto da una terza parte, Bank of New York Mellon. Il fondo non distribuisce dividendi, ma li reinveste nel benchmark. Gli asset sono pari a 1,1 miliardi di euro. L’indice Ter è pari a 20 basis point.

 Amundi ETF S&P 500 UCITS ETF EUR
L’Amundi Etf S&P 500 è un replicante sintetico. Il fondo possiede un basket di titoli (azioni europee blue-chip) di cui, come parte del contratto di swap, Amundi scambia la performance per il rendimento del benchmark, al netto delle commissioni. La controparte swap è Crédit Agricole, che funge anche da custode. La normativa Ucits stabilisce che l’esposizione (e quindi la perdita potenziale massima) verso ogni singola controparte non possa superare il 10% del valore patrimoniale netto del fondo. Tuttavia, Amundi, come molti altri emittenti sintetici, resetta lo swap a zero. Il replicante non pratica il prestito di titoli e non distribuisce dividendi agli investitori. Attualmente, la dimensione del fondo è di circa 560 milioni euro. Il Ter è pari a 0,15%.

Alternative
Altri Etf (non ancora coperti dalla ricerca Morningstar) che replicano l’indice S&P 500 disponibili in Italia sono: SPDR S&P 500 ETF (USD), UBS (Irl) ETF plc - S&P 500 (USD) A-dis e Lyxor ETF S&P 500 A EUR.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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