VIDEO: Il futuro è adesso

Guarda la video intervista a Markuu Wilenius, docente di Future Studies all’University of Turku, realizzata in occasione della Morningstar Investment Conference di Vienna.

Valerio Baselli 20/03/2013 | 10:44
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Le risorse energetiche stanno finendo e questo ci obbligherà a cambiare sistema produttivo. Perciò gli investitori devono modificare il modo di progettare la propria strategia. A dirlo è Markuu Wilenius, docente della University of Turku (Finlandia), intervistato alla MIC di Vienna.

Valerio Baselli: Per Morningstar, sono Valerio Baselli. Sono a Vienna alla Morningstar Investment Conference Europe e ho il piacere di trovarmi con Markuu Wilenius, docente di Future Studies presso la University of Turku, Finlandia, e membro del Club of Rome. Professore, grazie di essere qui.

Markuu Wilenius: Grazie per l’invito.

VB: Innanzitutto, vorrei cominciare chiedendole di cosa si occupa il suo corso universitario, perché “Future Studies” è una denominazione molto particolare e sono davvero curioso.

MW: Quello che cerco di fare è insegnare ai miei studenti a proiettare la propria immaginazione nel futuro, attraverso diversi strumenti, diversi tipi di dati, ma anche attraverso la loro immaginazione. In fin dei conti, il futuro è solo nelle nostre menti, non esiste ancora.

VB: Entriamo ora nel vivo. Il suo intervento sarà, ovviamente, sul futuro. Come vede i prossimi 30 o 40 anni in Europa. Questa mattina Theo Waigel (ex ministro delle finanze tedesco ndr) ha parlato degli Stati Uniti d’Europa, lei condivide questa visione?

MW: Sicuramente condivido il pensiero secondo il quale finché continueremo a ragionare come singole nazioni, anche se sotto l’ombrello dell’Unione europea o quello che sarà in futuro, perderemo di vista il nostro ruolo globale, perché questa sarà la chiave nel prossimo decennio: comprendere come, in modi diversi, l’Europa potrà collocarsi nel mondo. L’Europa non sarà più un leader come lo è stato in passato, ma sicuramente abbiamo un ruolo molto importante da giocare.

VB: Quali sono i principali cambiamenti che lei prevede in Europa, e anche nel mondo, nel prossimo decennio?

MW: Beh, il primo aspetto da sottolineare, che lo vogliamo o no, è che stiamo esaurendo le nostre risorse. Che si tratti di materie prime, cibo o energia, e questo porterà con sé un’immensa pressione sulla nostra economia. Questo in parte ci mostra quale sarà la strada verso il futuro, in quanto ci saranno nuovi mercati e nuovi bisogni che dovranno rimpiazzare gli attuali.  

VB: Mi sembra di capire dunque che il settore energetico giocherà un ruolo chiave in questi cambiamenti.

MW: Certamente. Nel prossimo decennio, forse per la prima volta, il prezzo dell’energia sarà molto più alto che nel periodo precedente. Ciò significa che dovremo essere più accorti nell’utilizzo dell’energia, perché si tratta del vero motore della nostra economia. Ma per far ciò dobbiamo anche sapere come produrre in modi più intelligenti, perché il modo di produrre attuale è insostenibile sotto ogni punto di vista.

VB: In questo nuovo panorama che lei descrive, come possono gli investitori approfittare delle nuove opportunità ed evitare i rischi?

MW: Penso che la cosa migliore per gli investitori sia davvero quella di guardare ai nuovi bisogni che abbiamo nel mondo, dal punto di vista tecnologico e industriale, e a quelle aree dove questi bisogni sono più forti, quelle aree in cui la classe media cresce. Trarre poi da queste osservazioni gli spunti giusti per capire dove investire in modo strategico, e questo potrebbe cambiare di parecchio le strategie d’investimento che abbiamo avuto fino a oggi, perché questo significherebbe essere molto più focalizzati nei propri investimenti rispetto al passato.

VB: L’ultima domanda è locale, dal mio punto di vista, sull’Italia. Mi piacerebbe sapere come vedete dalla Finlandia la situazione italiana. Cosa pensa di quello che sta succedendo in Italia, anche nel più ampio panorama europeo?

MW: Siamo ancora piuttosto offesi per il fatto che Silvio Berlusconi abbia una volta detto che non apprezza il cibo finlandese. Ma a parte gli scherzi, penso che nel nord Europa siamo in una situazione migliore, perché abbiamo gestito la nostra economia relativamente bene. Quello che mi piacerebbe vedere è una maggiore interazione tra i paesi che hanno superato i limiti d’indebitamento oltre ogni buon senso e i paesi nordici che stanno meglio. Non voglio certo dire che gli stati del sud devono imparare da noi come gestire la propria economia, ma forse dovrebbero imparare a interagire di più tra le diverse economie, le quali hanno ovviamente diverse storie e caratteristiche. Noi amiamo il cibo italiano e la cultura italiana, quindi sarebbe un grande piacere per noi in Finlandia avere una maggiore connessione con l’Italia.

VB: Professor Wilenius, grazie per il suo tempo.

MW: E’ stato un piacere.

VB: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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