Apf punta sulla formazione

In programma, corsi di apprendimento, con il supporto delle altre associazioni di categoria.

Azzurra Zaglio 07/06/2012 | 14:18
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Il promotore finanziario come consulente che aiuta l’investitore a combattere l’emotività sui mercati. E’ questo il ritratto che è uscito durante la presentazione della Relazione Annuale 2011 dell’Apf. Il presidente, Giovanna Giurgola Trazza, e il direttore generale, Joe Capobianco, hanno spiegato come il promotore finanziario possa fungere da ammortizzatore e come sia doveroso eliminare il luogo comune di una natura prettamente commerciale legato alla categoria. Infatti, ancora solo il 20% delle famiglie si affidano a un promotore finanziario. Eppure recenti ricerche Assoreti-GFEurisko dimostrano che l’84% delle famiglie che usufruiscono dei servizi di tale professionista sono soddisfatte del suo operato.

La competenza garantita
Onorabilità e professionalità sono i requisiti indispensabili previsiti dal D.M. 472/1998 per essere iscritto e permanere nell’Albo. Ma i controlli sono capillari, continui anche successivamente e su campioni estratti casualmente, nonché sulla base di indicatori di rischio interni e di segnalazioni provenienti dall’esterno. Inoltre per gli aspiranti promotori la prova valutativa, divisa in tre sessioni, è molto selettiva. Nel 2011 è stata affrontata da 2.810 candidati e il 32% di loro è risultato idoneo. Il 40% delle domande presentate proviene da laureati, dato in sensibile aumento rispetto al 2010, quando i laureati erano il 34% del totale. Il 37% dei promossi ha un titolo universitario contro il 28%  di diplomati. 

L’Albo ha sviluppato nuovi strumenti di studio e di simulazione delle prove con contenuti ed esercitazioni con un tutor elettronico che tiene traccia dei risultati e propone quesiti ad hoc. 

Prospettive del 2012
Con il sostegno delle altre associazioni (Assoreti, Anasf, Abi), Apf ha formulato ipotesi di e-learning per gli aspiranti e di master di primo livello con iter propedeutici pratici per i neo-iscritti, senza dimenticare corsi di specializzazione e aggiornamento professionale durante la professione stessa. Ciò anche per facilitare il ricambio generazionale della categoria. Infatti, l’invecchiamento della categoria è un dato di fatto. È un Albo dove l’età media è di 47 anni e ogni anno invecchia di uno. “Questo perché non c’è un cambio generazionale strutturale”, ha commentato Joe Capobianco, direttore generale dell’Apf. “Certamente non è una professione semplice, né facile, ma ciò non vuol dire escludere i giovani professionisti, anzi i numeri di coloro che si propongono per intraprendere questa attività sono molto elevati.” Un miglior equilibrio tra le fasce di età consentirebbe ai giovani, infine, di raccogliere l’esperienza e la consolidata cultura dei colleghi più maturi e di contribuire con nuove energie all’utilizzo degli strumenti sempre più evoluti che la finanza richiede, soprattutto se rivolta al segmento private della clientela.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Azzurra Zaglio

Azzurra Zaglio  è stata Redattrice di Morningstar in Italia.

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