Giornata no per le Borse

Il crollo di Banco Espirito Santo, il default dell’Argentina e le trimestrali deludenti affossano i listini di Eurolandia. Milano cede l'1,52%. Wall Street negativa. Il Nasdaq è trainato al ribasso dai conti di Samsung. 

Francesco Lavecchia 31/07/2014 | 17:47
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Apertura in netto calo per Wall Street, penalizzata dalle negative trimestrali societarie. Il Nasdaq cede oltre un punto percentuale per effetto delle vendite sui titoli tecnologici innescate dai pesanti conti di Samsung che hanno evidenziato una flessione degli utili nei tre mesi che vanno da marzo a giugno. Deludono anche i risultati intermedi di Exxon Mobil e Lufthansa. Sullo sfondo permangono i timori legati al default dell’Argentina, incapace di far fronte ad alcuni impegni con i creditori stranieri, e alle difficoltà finanziarie della banca portoghese Banco Espirito Santo. Intanto, la Federal Reserve nel suo resoconto al termine del meeting conclusosi ieri ha confermato l’intenzione di voler mantenere i tassi di interesse ai minimi ancora per molto tempo, ma gli operatori continuano a ipotizzare un possibile ripensamento nel caso in cui i dati macro americani evidenzino una rafforzamento della congiuntura.

Le Borse europee hanno chiuso in forte ribasso. Lisbona ha ceduto oltre il 3,23% affossata dal crollo di Banco Espirito Santo. Il titolo dell'istituto, nella bufera per le difficoltà finanziarie delle holding legate alla famiglia fondatrice, è entrato in contrattazione dopo aver pubblicato conti con un rosso record di 3,57 miliardi nel primo semestre arrivando a perdere oltre il 40%. Le vicende dell’istituto lusitano hanno finito per coinvolgere anche gli altri titoli europei del comparto bancario, in particolare sui listini periferici come Madrid che ha segnato -2,14%. A questo si sono aggiunte anche le negative trimestrali di importanti market mover come Adidas e Alcatel-Lucent.

A Milano il Ftse Mib ha chiuso a -1,52%. In forte calo World Duty Free, i finanziari Banco Popolare e Unipolsai e Saipem. Sale Generali, spinta dai risultati del primo semestre e dalle dichiarazioni dell’ad Mario Greco sugli obiettivi per il 2015, e Cnh i cui conti hanno superato le attese degli analisti.

 

 

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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