Pensioni, 80 mld di risparmi con la riforma Fornero

Secondo l’Inps, la spesa pensionistica pubblica in rapporto al Pil diminuirà costantemente fino al 2045. Il punto più basso verrà toccato nel 2019.

Valerio Baselli 07/06/2013 | 12:34
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A prescindere da quello che si pensa della tanto criticata riforma Fonero sul sistema pensionistico pubblico, una cosa sembra certa: lo Stato spenderà meno  soldi. A certificarlo è lo stesso ente previdenziale, l’Inps, che nel suo ultimo rapporto dell’area attuariale (che si occupa di analisi e previsioni statistiche) spiega come nel decennio che va dal 2012 al 2021, la nuova configurazione permetta di risparmiare ben 80 miliardi di euro rispetto alla cifra che si sarebbe spesa con il vecchio ordinamento.

L’Inps certifica quindi un risparmio quasi quattro volte superiore a quello previsto dallo stesso ex-ministro Fornero che, poche settimane dopo l’approvazione del decreto Salva Italia che conteneva anche la riforma delle pensioni, aveva parlato di 22 miliardi di risparmio fino al 2020.

Nel rapporto sulla spesa pensionistica, che include proiezioni fino al 2050, si evidenzia come la riforma Fornero sia quella che dia maggiori risparmi a breve con il picco negativo (o positivo, dipende da come la si guarda) nel 2019 (poco sopra l'8,6% del Prodotto interno lordo, nel 2011 era circa il 12%). Da lì in avanti la spesa risale, restando comunque al di sotto di quella prevista con le riforme precedenti (segnando quindi ulteriori risparmi oltre gli 80 miliardi stimati nel decennio 2012-2021) fino al 2045, anno in cui incrocia le curve della spesa delle altre riforme in termini di percentuale sul Pil (poco sotto il 10,5%).

Le pensioni d’oro perdono valore
L’Inps sottolinea inoltre che le pensioni di vecchiaia e di anzianità con importi più elevati (superiori a otto volte il trattamento minimo, quindi pari nel 2013 ad almeno 3.963 euro mensili) hanno perso negli ultimi 18 anni quasi il 15% del proprio valore, a causa dei blocchi sull'adeguamento dei trattamenti all'inflazione. Nel rapporto, l’ente previdenziale segnala infine che le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo non hanno subito penalizzazioni apprezzabili dal meccanismo variabile di rivalutazione.

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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