Torna positivo il comparto finanziario, con l’indice di settore, Msci World Financial, che ha guadagnato l’1,8% negli ultimi trenta giorni e che ha ridotto all’1% la perdita da inizio anno.
Alle operazioni di fusione e acquisizione si sono affiancati gli aumenti di capitale nell’ultimo mese. E’ stata vista bene dal mercato la conclusione dell’aumento di capitale a pagamento pari a 215 milioni di Banca Carige, deliberato nel gennaio scorso. Anche l’operazione straordinaria di Banca Lombarda, annunciata lo scorso 21 aprile, si è chiusa con successo. Infine, in occasione del varo del piano industriale, la Banca popolare italiana (Bpi) ha presentato il terzo aumento di capitale, dopo le Opa su Bipielle e Reti bancarie, da 720 milioni di euro.
L’istituto lodigiano, inoltre, è al centro di ipotesi di aggregazione che hanno spinto al rialzo il titolo del 9% in una sola seduta. La controparte potrebbe essere una banca italiana come Capitalia o Banca Intesa, o un gruppo straniero come Deutsche Bank, Fortis o Société Générale, ma le voci più insistenti riguardano il mondo delle Popolari, prime fra tutte, la Bipiemme o il Banco Popolare di Verona e Novara che, inoltre, sta valutando da tempo l’opzione di una fusione con la Cattolica Assicurazioni. Sempre tra le popolari Bpu, che ha ottenuto l’innalzamento del rating creditizio ad A da parte di Fitch, sta esaminando diverse vie di crescita esterna.
Migliora il giudizio per Banca Intesa che si è vista aumentare il rating a lungo termine da A1 a A3 e quello sulla solidità finanziaria a B da B- da parte di Moody’s. La società di rating ha considerato anche i rischi derivanti da possibili aggregazioni. Ben visto dagli analisti di Merrill Lynch e Ubs è il titolo Unicredit su cui la raccomandazione è buy. L’istituto guidato da Alessandro Profumo trarrà beneficio dall’integrazione con Hypo Vereinsbank che porterà alla riduzione dei costi e alla crescita dei profitti.
E’ interessata ad espandersi al di fuori dei confini italiani Sanpaolo Imi che, dopo aver rinunciato all’acquisizione della banca turca Sekerbank, è ora in corsa per l’istituto creditizio serbo Panonska Banka. La banca torinese è stato indicata dal governo di Belgrado come il primo offerente per la privatizzazione. Inoltre, la società del gruppo, Eurizon Financial Group, prossima alla quotazione, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto su Banca Fideuram, che si concluderà entro settembre e porterà al delisting della società.
L’invito alle banche domestiche di accelerare il consolidamento del sistema per diventare competitive a livello europeo è stato rinnovato per l’ennesima volta dal Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, in occasione dell’Assemblea annuale dell’Abi, l’associazione di categoria, dove Faissola è stato nominato come nuovo presidente al posto di Maurizio Sella.
Sul fronte assicurativo Aviva, la prima compagnia inglese, che in marzo aveva tentato di scalare la sua concorrente Prudential, ha raggiunto un accordo per l’acquisizione della società americana AmerUs group. Al centro dell’interesse vi è anche la seconda compagnia di assicurazioni più grande della Serbia, la Ddor Novi Sad, che è stata messa in vendita dal governo nell’ambito del suo programma di privatizzazione. La società ha ricevuto un’offerta dalla compagnia nazionale di assicurazioni greca, ma sono in corsa, secondo indiscrezioni, anche Generali e Fondiaria-Sai.
La prima continua l’espansione in Europa orientale, dopo essere entrata in Ucraina il mese scorso e dopo aver firmato, attraverso Generali Holding Vienna, l’accordo per l’acquisizione del 51% della bulgara Orel-G Holding da Orel consult. La compagnia assicurativa controllata dalla famiglia Ligresti, invece, ha siglato un accordo con l’obiettivo di stringere un’alleanza commerciale per distribuire ai clienti Ubs i prodotti vita di Fondiaria-Sai. L’intesa definitiva è attesa entro la fine dell’anno.
Oltreoceano si sono messe in luce le banche d’affari, grazie ai risultati di bilancio superiori alle stime degli analisti. Merrill Lynch ha messo a segno ricavi record e Jp Morgan ha triplicato i profitti. Citigroup ha incrementato le entrate del 10%, mentre i conti di Bank of America hanno beneficiato dell’acquisizione della Mbna (carte di credito).
In Giappone la mossa di venerdì scorso della Bank of Japan di alzare i tassi overnight dello 0,25%, dopo sei anni di immobilismo, favorisce i titoli finanziari che aumentano i guadagni sui depositi e sul differenziale dei tassi.
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