Pronti a ributtarsi nel Dow, ma con un Etf

L'indice Usa delle blue chip per gli analisti di Morningstar è sottovalutato e può essere seguito con i replicanti. In Italia ce n'è uno.

Marco Caprotti 09/07/2008 | 13:12
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E’ arrivato il momento di rituffarsi nel Dow Jones? La domanda viene ripetuta nelle sale operative ogni volta che l’occhio cade sul grafico dell’indice principale di Wall Street. Da inizio anno il paniere (calcolato in euro) ha perso circa il 20%. Per alcuni analisti ce n’è abbastanza per iniziare a fare acquisti mirati sulle società presenti sul benchmark. “Secondo noi questo mercato è sottovalutato. Soprattutto i titoli delle blue chips”, spiega Jeffrey Ptak, responsabile dell’analisi sugli Exchange Traded Funds di Morningstar. “Per questo motivo consigliamo di acquistare Etf che investono sulle aziende più grandi del Dow”.

In Borsa italiana c’è un solo Etf disponibile per fare questo tipo di strategia: il Dow Jones Industrial Average Master Unit. Si tratta di un prodotto di di

ritto francese, gestito da Lyxor International AM che segue l’andamento delle 30 maggiori società Usa. La commissione di gestione annua è dello 0,50%. Lo strumento può essere utilizzato per un investimento di medio e lungo periodo come i fondi oppure negoziato come le azioni. Esiste anche la possibilità (se il servizio viene offerto dal proprio intermediario) di fare short selling. Si tratta di un’operazione di tipo speculativo che consiste nel prendere a prestito i titoli che si desiderano vendere nella speranza di poterli riacquistare a un prezzo minore.

Ma da dove nasce tanta sicurezza sul mercato a stelle e strisce? “Dalle stime che stiamo facendo per le blue chips del Dow Jones e dal fatto che, alla luce di queste previsioni, la maggior parte ci sembrano sottovalutate”, risponde Ptak. Secondo l’analista le 30 società presenti nel paniere, in totale, dal 2008 al 2011 registreranno una crescita del fatturato del 5%. Guardando le previsioni nel dettaglio, si va dal +8% delle aziende che rappresentano il comparto industriale al -3% di quelle energetiche. Le sorprese dovrebbero essere i finanziari e i produttori di software (entrambi +7,5%). L’analisi cerca di andare più a fondo per dare ulteriori risposte. Cosa guiderà la crescita di industriali e finanziari, per esempio? “Boeing e Caterpillar, per fare due nomi, registreranno un rimbalzo delle vendite dopo l’orribile annata che hanno avuto nel 2007”, dice Ptak. “Lo stesso discorso vale per le banche, a mano a mano che diminuirà il numero delle svalutazioni”. Gli energetici, invece, soffriranno con il progressivo raffreddarsi dei prezzi del petrolio da qui al 2011.

Tornando a guardare il paniere nel suo complesso, gli analisti, si attendono un aumento dell’utile per azione del 7% e una crescita dei flussi di cassa del 5%. “Insomma, alla luce di queste previsioni conviene prendere posizione sul Dow Jones con strumenti che lo replichino nella maniera più fedele possibile. E avendo la pazienza di sopportare ancora un po’ di volatilità”, conclude l’analista di Morningstar.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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