Il punto dell'analista: Geox

La crisi economica in Europa promette di comprimere ricavi e margini di profitto anche per i prossimi anni. I nostri analisti riducono il fair-value a 3 euro ma restano fiduciosi sulla strategia dell'azienda. 

Francesco Lavecchia 16/11/2012 | 17:34
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Maggior efficienza operativa e collezioni orientate al fashion: questa è la strada scelta dal management di Geox per contrastare il calo delle vendite e della profittabilità dovute alla crisi dei consumi in Europa che da tre anni a questa parte sta penalizzando i conti del gruppo italiano. Nel 2011 il margine operativo è stato pari al 9%, a fronte del 19% realizzato nel 2008, e per i prossimi anni la situazione è destinata a peggiorare. Secondo le nostre stime, infatti, il reddito prodotto dalla gestione caratteristica sarà pari al 7,5% del fatturato e continuerà progressivamente a deteriorarsi fino a toccare il suo punto più basso al 6,5%, nel 2015. La forte concentrazione di Geox sul mercato europeo continuerà a danneggiare le vendite anche nei prossimi due anni, ed è per questo che riteniamo opportuno tagliare la stima del nostro prezzo obiettivo da 4 euro a 3 euro per azione, che determina un rating Morningstar di quattro stelle.

Prosegue il trend negativo
Il nostro giudizio sulla solidità patrimoniale e sulla sua posizione di leadership all’interno del settore resta intatto, e siamo altresì convinti che le decisioni prese dal management riusciranno a invertire questa tendenza negativa, tuttavia, i cambiamenti previsti richiederanno tempo prima di essere efficaci. Il mercato, però, sembra aver sovrastimato l’effetto della sfavorevole congiuntura economica tanto da rendere il prezzo del titolo particolarmente conveniente in un ottica di lungo periodo. I risultati dei primi nove mesi dell’anno descrivono le difficoltà del gruppo italiano: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le vendite sono scese dell’8,7% ( a cambi correnti), con una contrazione del 15% nell’ultimo trimestre, allungando la striscia negativa che dura ormai da inizio anno. Il mercato italiano è quello maggiormente in sofferenza: sui primi nove mesi del 2012 i il fatturato è calato del 13%, per il quarto trimestre consecutivo la crescita dei ricavi è stata negativa e negli ultimi due, in particolare, la caduta è stata superiore al 20%. In calo anche il Nord America a -8,7%, mentre quella dei mercati emergenti è stata l’unica regione ad aver riportato un miglioramento dell’1,1%. Lo spaccato per prodotto, poi, riporta il -35% realizzato dal segmento abbigliamento nell’ultimo trimestre, anche se parzialmente giustificabile da un inizio di autunno molto caldo in Europa.

Fiducia nel management
A confortare le nostre aspettative sul futuro della società è però la buona performance del segmento dei negozi direttamente gestiti da Geox (DOS), il cui fatturato è cresciuto di circa il 10% negli ultimi tre mesi, registrando un progresso per il quarto trimestre di fila. La strategia per il rilancio dell’azienda, infatti, passa proprio per l’estensione del modello DOS anche ai negozi mono-brand in franchising e alla rete di negozi wholesale (ovvero quelli che vendono prodotti di marchi diversi) attraverso il programma NOS (never out of stock) che permette di ordinare solo ciò che è richiesto dai clienti finali e nelle quantità necessarie. In questo modo, attraverso una maggior rotazione della merce in negozio e una gestione di magazzino più efficiente, si cerca di replicare l’efficienza del segmento DOS, riducendo i costi di gestione e stimolando le vendite. La recente nomina ad Amministratore delegato di Giorgio Presca, che vanta esperienze in altre importanti società attive nel campo della moda, porta a pensare, inoltre, che Geox voglia orientarsi verso un prodotto che riesca a conciliare tecnologia e stile. L’obiettivo dichiarato, infatti, è migliorare il margine industriale, attualmente al 46%, collocandosi saldamente in una fascia di prezzo media, anche grazie all’offerta di nuove collezioni firmate da designer. 

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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