Gli Usa si avvicinano al precipizio

L'America inizia a fare i conti con la fine degli sgravi fiscali promossi nell'era Bush. Gli operatori temono una nuova recessione.

Marco Caprotti 03/09/2012 | 13:50
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Mentre aumentano gli allarmi sulla situazione degli Stati Uniti, gli investitori preferiscono restare alla finestra. Nell’ultimo mese (fino al 31 agosto e calcolato in euro) l’indice Msci degli Usa è rimasto praticamente invariato (+16,4% da inizio anno). Un atteggiamento comprensibile visto che le possibilità di una nuova recessione nella prima economia mondiale sono aumentate.

A dirlo è il rapporto North American credit conditions are clouded by heightened global uncertainty (Sulle condizioni di credito del nord America pesa un’aumentata incertezza globale) preparato dagli analisti Standard & Poor’s. “Non crediamo che l’economia degli Stati Uniti e dei Paesi europei migliorerà in modo significativo nel prossimo anno”, si legge nel documento, in cui si spiega che “con l’economia globale che si indebolisce a causa di considerevoli rischi di battuta d’arresto, andando avanti prevediamo condizioni del credito più problematiche”.

Sull’orlo del precipizio
Inoltre, il possibile contagio dalla crisi debitoria europea e il rischio di fiscal cliff (letteralmente il precipizio fiscale, provocato dalla scadenza degli sgravi promossi durante l’era Bush) aumenta l’incertezza delle prospettive economiche americane.

Anche l’agenzia di rating Fitch, intanto, guarda con preoccupazione ai rischi del fiscal cliff.  Se Washington non agirà in modo deciso per evitare un aumento del debito nella prima metà del prossimo anno, la tripla A (la valutazione massima, assegnata al debito) degli Stati Uniti potrebbe essere “minacciata”. Secondo David Riley, direttore generale di Fitch, è necessario risolvere la questione delle tasse e della spesa, si devono prendere decisioni e fissare un piano per ridurre deficit e debito in modo sensibile. Un anno fa Standard & Poor’s aveva tagliato la valutazione degli Stati Uniti da Aaa ad Aa+ per la prima volta nella storia del Paese.

La Fed attende gli eventi
Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, intanto, ha confermato che la Banca centrale americana è pronta a nuovi interventi di sostegno all’economia se necessario e nella misura richiesta dalla situazione. La Fed, ha detto, “non può escludere” nuove misure se la congiuntura lo impone e ha ammesso che la performance dell’economia rimane “ben lungi dall’essere soddisfacente”, a causa soprattutto della situazione di stallo del mondo del lavoro che rimane la principale preoccupazione. Bernanke ha osservato che gli acquisti di bond effettuati della Fed in precedenza hanno portato giovamento all'economia e potrebbero farlo anche in futuro.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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