Tanti fondi, stesso rischio

Avere troppi prodotti in portafoglio non riduce necessariamente il rischio. Secondo uno studio di Morningstar il limite è 10 comparti.

Valerio Baselli 07/08/2012 | 10:10
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Uno degli errori più frequentemente commessi dagli investitori è quello di costruire portafogli scarsamente diversificati, ovvero concentrati in un numero ristretto di fondi. Anche se questa strategia ha il vantaggio di poter attentamente monitorare i propri investimenti e avere un quadro più preciso della propria asset allocation, nella maggior parte dei casi è un’inefficienza in termini di rischio.

Esiste tuttavia anche il problema inverso, che sorge anche quando si hanno troppi fondi in portafoglio. Si ha l’impressione che più comparti si hanno in portafoglio, maggiore sarà la diversificazione.

Tuttavia, quello che conta davvero non è il numero di fondi che si ha in portafoglio, ma la correlazione tra le diverse asset class, ovvero avere investimenti che hanno comportamenti diversi in risposta ai vari rischi a cui possono essere soggetti. Ad esempio, essere esposti alle materie prime, all’equity cinese e all’azionario brasiliana allo stesso tempo non apporta nessuna diversificazione al portafoglio, perché tutte e tre le classi di investimento rispondono allo stesso modo ai rischi di mercato.

Come sempre quello che conta è il giusto equilibrio. Avere un portafoglio poco diversificato è dannoso come averne uno troppo diversificato.

A sostenere questa tesi, c’è anche uno studio di Morningstar. Gli analisti hanno infatti costruito portafogli ipotetici con un certo numero di fondi diversi (tra uno e 30), utilizzando tutte le possibili combinazioni possibili in termini di diversificazione. Successivamente, hanno calcolato la deviazione standard, cioè la volatilità di questi portafogli negli ultimi cinque anni. Come previsto, i portafogli costituiti da un solo tipo di fondo sono quelli che ha mostrato la più alta volatilità media. Man mano che vengono aggiunti nuovi comparti la volatilità media diminuisce. La cosa interessante, secondo lo studio, è che arriva un momento in cui aggiungere altri prodotti non si traduce necessariamente in un vantaggio in termini di minore volatilità. L’utilità marginale è praticamente nulla. Si può vedere dal grafico qui sotto che questo limite è compreso tra sette e 10 fondi.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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