Il real estate cerca di trovare l'equilibrio

In Usa migliora la situazione del mattone commerciale. Difficile scenario per il residenziale. In Europa situazione volatile. Cina sotto la lente.

Marco Caprotti 14/10/2010 | 13:40
Facebook Twitter LinkedIn

Il comparto immobiliare si prende una pausa. L’indice Msci del settore a livello mondiale nell’ultimo mese (fino al 13 ottobre e calcolato in euro) ha perso lo 0,95%, portando a +18,3% la performance da inizio anno.

Il commerciale Usa ora interessa
Per quanto riguarda gli Stati Uniti gli operatori vedono qualche segno di risveglio, soprattutto per gli immobili commerciali, il segmento che oggi preoccupa di più a causa della mole di mutui in scadenza che potrebbero non essere onorati. “Gli investitori in aree commerciali si stanno preparando a spendere negli Usa”, spiega uno studio della società inglese di brokeraggio DTZ Group, secondo cui le aziende finanziarie da dicembre dell’anno scorso hanno aumentato mediamente del 54% i fondi disponibili per gli investimenti in America. “I bassi rendimenti che si ottengono con le obbligazioni e le azioni sta convincendo molti operatori a tornare a puntare sul mattone”.

Problematica, invece, la situazione nel residenziale. Secondo i dati elaborati dalla società di consulenza RealtyTrack a settembre sono state confiscate più di 100mila abitazioni. Si tratta del livello record da almeno cinque anni e potrebbe indicare l’inizio di un periodo di normalizzazione. Alcune banche, come Bank of America e JP Morgan Chase, si sono anche impegnate a ridurre il numero dei pignoramenti per dare un po’ di respiro ai debitori. Ma è una situazione che non potrà durare a lungo.

Volatilità in Europa
La situazione è complessa anche in Europa. In Inghilterra (il mercato d’Oltremanica anticipa le tendenze del resto del Vecchio continente) a settembre l’indice dei prezzi delle abitazioni elaborato dalla società immobiliare Halifax ha registrato un calo del 3,6% rispetto al mese precedente. Un analogo indicatore preparato dalla società di mutui Nationwide Building Society ha invece segnato +0,1%. La Banca d’Inghilterra, nel frattempo, cerca di frenare le preoccupazioni di chi vede alle porte un nuovo crollo del mattone e parla di forte volatilità del settore. L’istituto centrale britannico in questi giorni sta discutendo sull’opportunità di rialzare i tassi di interesse, condizionando in questo modo le possibilità di ripresa del real estate.

L’Asia osserva la corsa cinese
In Asia, intanto, resta sotto la lente degli osservatori la Cina, a causa della possibilità dello scoppio di una bolla che avrebbe effetti imprevedibili a livello globale. Secondo uno studio della società di brokeraggio Knight Frank, nonostante gli sforzi del governo per frenare la speculazione immobiliare, il Paese del drago nel secondo trimestre è diventato il primo mercato immobiliare del mondo superando Hong Kong dove i prezzi crescono della metà. Le autorità cinesi il 12 luglio hanno introdotto delle misure per raffreddare il mercato, fra cui il divieto di fornire prestiti per l’acquisto di terze case e maggiori garanzie per ottenere mutui per la seconda abitazione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures