Etf a ritmo di samba

Con mondiali e olimpiadi il Brasile sarà ancora più protagonista sulla scena mondiale.

Valerio Baselli 03/11/2009 | 10:17
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Lo sport sembra essere il traino di crescita per il Brasile. Il Paese verdeoro, infatti, ospiterà nel giro di soli due anni i mondiali di calcio (2014) e le olimpiadi (2016). Traguardi, questi, che l’amministrazione carioca ha fortemente voluto e che possono rappresentare un vero e proprio punto di svolta.

Sarà la seconda volta che il Brasile ospiterà il campionato mondiale di calcio, dopo quello del 1950 (che li vide secondi classificati dietro l'Uruguay). Diverso il discorso per i giochi olimpici. È la prima volta nella storia che i cinque cerchi più famosi al mondo approdano in Sud America.

Investimenti, infrastrutture, stadi

da costruire o ammodernare (18 ci sono già e 15 sono da costruire), collegamenti stradali, trasporti, diritti tv e gli occhi di mezzo mondo addosso: questo significa organizzare i giochi olimpici o un mondiale di calcio. Insomma, ci si aspetta molto dal Brasile nei prossimi anni.

Solo per quanto riguarda le olimpiadi, il budget totale per predisporre Rio ai giochi è di 13,9 miliardi di dollari, di cui 2,8 per il budget olimpico, 11 per le infrastrutture (5,5 miliardi destinati ai trasporti, 813 milioni alla sicurezza, 770 al piano energetico, 479 a nuovi impianti). Le garanzie finanziarie sono fornite dal governo locale e da quello nazionale. Altre fonti di finanziamento sono il Cio, Comitato olimpico internazionale (circa 1 miliardo di dollari), gli sponsor (570 milioni), la vendita dei biglietti ( si stimano 406 milioni).

Il Paese dell’America latina è protagonista da qualche anno sulla scena mondiale. Dal 1995 al 2008 il Prodotto interno lordo è cresciuto del 170%. Inoltre, durante la tempesta del 2008, ha dato prova di buona tenuta. Passato il periodo più buio, il Brasile è tornato a correre. La minore dipendenza dell’economia dalle esportazioni e la relativa buona salute del mercato bancario (le banche brasiliane non avevano in portafoglio alcun titolo spazzatura), hanno infatti permesso al Brasile di risultare il miglior mercato emergente in questi primi dieci mesi del 2009.

Il fatto che il Brasile non abbia un deficit pesante significa che ha spazio per concedersi una crescita forte nei prossimi anni, senza creare problemi alla bilancia dei pagamenti, si legge in una nota di Ing IM.

Certo, per un Paese in forte crescita, il pericolo più temuto si chiama inflazione. Proprio per questo, il governo capeggiato da Luiz Inácio da Silva, meglio conosciuto come Lula, ha deciso la settimana scorsa di applicare una tassa del 2% su tutti i capitali esteri speculativi a breve termine, in modo da arginare la rivalutazione della moneta nazionale. Infatti, il real brasiliano ha guadagnato da inizio anno il 32% circa sul dollaro.

Questa mossa, commenta una nota HSBC Global Asset Management, potrebbe comportare una certa volatilità nel breve periodo, sia per i mercati azionari che per la valuta, ma l’outlook sul lungo periodo rimane positivo.

Per gli investitori italiani interessati ad avere un’esposizione al Brasile nel proprio portafoglio, sono disponibili tre Etf (Exchange traded fund) sul segmento EtfPlus di Borsa Italiana. I tre replicanti sono: iShares Msci Brazil (+106% nei primi 10 mesi dell’anno), db X-Trackers Msci Brazil (+105%) e Lyxor Brasil (+105%).

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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