Il mattone crolla insieme ai mutui

Negli Usa per gli esperti non ci sarà ripresa almeno fino al 2010. Soffre anche l'Europa.

Marco Caprotti 22/10/2008 | 15:36
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Il settore immobiliare resta ancora impantanato. L’indice Msci del comparto nell’ultimo mese (fino al 22 ottobre e calcolato in euro) ha perso più del 22%. E, dicono gli esperti, non si vedono segnali di recupero.

La situazione è particolarmente pesante in America che, essendo il Paese da cui la crisi mondiale è partita, resta un’osservata speciale. Secondo la Mba (l’associazione fra le banche Usa specializzate nell’erogazione dei mutui) la vendita di nuove case l’anno prossimo scenderà del 12% rispetto al 2008. “Ci aspettiamo un calo degli investimenti residenziali nella prima metà del 2009 causato da un eccesso di offerta e una diminuzione della domanda”, spiega una nota dell’associazione.

Nella seconda metà dell’anno la costruzione di abitazioni crollerà del 70% rispetto ai massimi toccati nel terzo trimestre del 2005. Per la ripresa bisognerà aspettare almeno il 2010 quando, secondo i dati della Mba, ci sarà una crescita dei prezzi del 25%. A guidare la classifica della crisi del mattone americano sono California, Florida, Nevada e Arizona. Negli stessi stati si è registrato il record dei pignoramenti.

La crisi, come c’era da aspettarsi, ha avuto effetti anche sul segmento dei mutui. L’indice della Mba che registra l’andamento dei finanziamenti per acquistare casa è sceso del 17% arrivando a 408,1. Si tratta del livello più basso da dicembre 2000. Le conseguenze negative, nel frattempo si stanno facendo sempre più pesanti anche nel comparto costruzioni. Nvr, l’unica società che negli ultimi tre anni era riuscita a macinare profitti, nei giorni scorsi ha annunciato che nel terzo trimestre gli utili sono calati del 60% a causa della scarsità di ordini.

Le cose non vanno meglio in Europa. Basta guardare quello che sta succedendo in Inghilterra (il Paese anticipa di circa un anno i trend immobiliari del resto del Vecchio continente). A Londra i prezzi delle case sono ai minimi degli ultimi 16 anni. Nel 2009 potrebbero scendere di un altro 11%. Per gli eventuali acquirenti si tratta di una buona notizia soltanto in apparenza. Il barometro della macroeconomia, infatti, è ancora orientato al brutto e nessuno, in queste condizioni, si azzarda a fare un investimento che potrebbe svalutarsi nel giro di poche settimane. Nel frattempo, le richieste di mutui in tutto il Regno Unito ad agosto sono scese dl 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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