Gli investitori che amano le cedole devono segnarsi in calendario questa data: il 19 maggio. E’ proprio questo il giorno in cui gran parte delle società del listino principale di Piazza Affari, il FTSE Mib, stacca il dividendo.
In base al calendario di Borsa Italiana, sono 22 le blue chip italiane che staccheranno la cedola nel D-Day di maggio e che – solitamente - nei due giorni successivi la metteranno il pagamento. A questo proposito, è bene ricordare che si tratta di dividendi relativi ai bilanci 2024.
I dividendi delle banche italiane
Le banche sono uno dei settori trainanti dei dividendi di Piazza Affari, insieme alle utilities. Tra quelle che lo staccheranno il 19 maggio, c’è Intesa Sanpaolo ISP, che distribuirà il saldo di EUR 17,1 centesimi, dopo aver dato agli azionisti un acconto di EUR 17 centesimi per azione a novembre 2024 per un totale di EUR 34,1. Prendendo a riferimento il prezzo medio delle azioni nel 2024, il dividend yield è pari al 9,8%.
Sempre tra i titoli finanziari, ce ne sono diversi che attualmente sono coinvolti nel risiko bancario. In particolare, Banca Monte dei Paschi di Siena BMPS, che è tornata alla cedola l’anno scorso e il 19 maggio staccherà un dividendo di EUR 0,86 in aumento rispetto al 2024, quando era stato di EUR 0,25. Anche BPER Banca BPE e Popolare di Sondrio BPSO staccheranno la cedola nel D-Day.
Lo stesso giorno, sarà la volta di alcuni titoli del risparmio gestito, tra cui Azimut AZM e Finecobank FBK, e delle compagnie assicurative Generali G e Unipol UNI. In particolare, il Leone di Trieste ha annunciato nel Capital market day del 30 gennaio scorso di avere l’obiettivo di distribuire oltre 7 miliardi di euro cumulativi di qui al 2027, circa il 30% in più rispetto al precedente piano triennale.
Titoli da cedola: le novità del 19 maggio
Tra i titoli che staccheranno il dividendo il 19 maggio, ci sono alcune new entry rispetto all’anno scorso. La società di pagamenti digitali Nexi NEXI ha annunciato a fine febbraio il ritorno all’utile e l’avvio della distribuzione del dividendo, che quest’anno sarà pari a EUR 0,25 per azione, per un totale di 300 milioni di euro.
Torna al dividendo dopo cinque anni, Saipem SPM che prevede una cedola di EUR 0,17 per ogni azione ordinaria e di 5 euro per le risparmio.
Gli altri titoli di Piazza Affari protagonisti del D-Day
Nel settore energetico, ENI distribuirà la quarta tranche del suo dividendo il 19 maggio. Inoltre, il prossimo 14 maggio l’assemblea degli azionisti sarà chiamata ad approvare il dividendo 2025 di EUR 1,05 per azione, sempre da distribuirsi in quattro tranche, che segna un incremento del 5% rispetto all’anno scorso.
Nella stessa data ci sarà anche Tenaris TEN, uno dei titoli che più ha sofferto il selloff dopo l’annuncio di dazi da parte del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo scorso 2 aprile, a causa dell’esposizione agli USA e del calo del prezzo del petrolio.
Fanno i conti con i rischi della guerra commerciale anche i titoli del lusso Brunello Cucinelli BC e Moncler MONC. Per il primo, il mercato statunitense è il più importante in termini di fatturato, tuttavia la società non mancherà di staccare il dividendo il prossimo 19 maggio. Lo farà anche Moncler, che darà una cedola di EUR 1,3 per azione, per un totale di 351,8 milioni di euro e un payout ratio del 55% sull’utile netto consolidato.
Nel settore delle utilities sono, invece, da segnalare A2A e Italgas IG. Al D-Day delle cedole di Piazza Affari parteciperanno anche Amplifon AMP e Recordati REC (entrambi del settore salute), INWIT INW (infrastrutture) e Interpump IP (settore industriale).
Cosa sono i dividendi e come funzionano
Per aiutare gli investitori a prepararsi al 19 maggio, ricordiamo cosa sono e come funzionano le cedole.
I dividendi sono la porzione di utile che un’azienda distribuisce ai propri azionisti al termine dell’esercizio. Non sempre una società stacca il dividendo, anche se è in utile, perché può decidere di utilizzare i soldi per altri scopi come i nuovi investimenti o per ripianare i debiti o per rafforzarsi dal punto di vista patrimoniale. La proposta di distribuzione del dividendo viene formulata dal consiglio di amministrazione e approvata dall’assemblea degli azionisti.
L’ammontare del dividendo dipende dal numero di azioni che ciascun investitore possiede. Solitamente, infatti, si dice che la società distribuisce x euro per azione. Ad esempio, se la cedola è di un euro e si posseggono dieci azioni, il totale sarà di 10 euro. Generalmente, il dividendo è pagato in contanti, ma può accadere che lo sia in titoli.
I dividendi sono sottoposti a tassazione con un’aliquota del 26%, come le altre rendite finanziarie, eccetto i titoli di Stato (12,5%). La ritenuta è alla fonte, quindi le persone fisiche non devono riportare nulla in dichiarazione dei redditi.
Cosa succede ai titoli in Borsa il giorno di stacco dei dividendi?
Il 19 maggio, così come negli altri giorni di stacco delle cedole, gli investitori devono aspettarsi un calo dei corsi azionari a Piazza Affari. Infatti, il prezzo delle azioni si riduce di una quota corrispondente al valore dei dividendi. Chiunque acquisti il titolo alla data di stacco non vedrà quindi riflesso in esso il dividendo. Detto in altri termini, non prenderà la cedola.
E’ generalmente opposta la situazione quando una società annuncia un dividendo maggiore delle attese, perché il titolo tende a salire. Gli investitori leggono tale notizia come un indicatore di buona salute dell’azienda e di prospettive positive. Anche se devono tenere presente che alti dividendi non sono sempre sinonimo di una impresa sana, perché potrebbero esserci società di bassa qualità con cedole che non sono sostenibili nel tempo. In questi casi si parla di trappola del dividendo.
L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.
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