Alla larga da petrolio e basic material

Il recupero dei due settori, dicono gli analisti di Morningstar, è un fuoco di paglia. I metalli – e l’acciaio in particolare – rischiano di deludere gli investitori. 

Marco Caprotti 11/10/2016 | 14:51
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Attenti al petrolio e ai materiali di base. Il loro recupero, dicono gli analisti di Morningstar, non è sostenibile nel medio e lungo periodo e i prezzi, rispetto al far value, sono troppo alti (1,22 per il primo e 1,28 per il secondo). “I nostri analisti che coprono il comparto energy si attendono una risalita del prezzo del barile nel 2018, ma per il lungo periodo sono pessimisti”, scrive Elizabeth Collins, direttore della ricerca azionaria di Morningstar in un report del 3 ottobre 2016. “Ci sono le condizioni per una ripresa dell’estrazione del petrolio di scisto. E’ vero che i siti di estrazione non sono più ricchi come qualche tempo fa, ma la tecnologia sta diventando sempre più efficiente”. Morningstar prevede, nel lungo periodo, un prezzo di 55 dollari al barile. “La stima nasce dal presupposto che gli Stati Uniti saranno in grado di produrre, grazie allo scisto, più petrolio di quello che il mondo avrà bisogno”, dice Collins.

 Andamento dell'indice Morningstar Energy da inizio anno

energy

Dati in euro 

Fonte: Morningstar Direct

Non scommettere sulla Cina
Il segmento dei materiali di base è in una situazione anche più delicata. “I nostri analisti che seguono il settore ritengono che nella maggior parte dei casi, i prezzi, rispetto al fair value stimato siano troppo alti a causa delle eccessive speranze che il mercato ripone in una ripresa, in particolare, dell’alluminio, del rame e dell’acciaio”, spiega Collins. I metalli industriali quest’anno hanno corso molto, grazie anche a un aumento degli investimenti in infrastrutture da parte della Cina. Solo a giugno la National Development and Reform Commission, ha approvato 23 nuovi progetti. “Il tasso di crescita del paese però, non giustifica investimenti di questa portata e Pechino prima o poi dovrà mettere un freno alla sua politica di costruzioni”, dice Collins. “Quando questo accadrà gli investitori resteranno molto delusi”. Secondo le previsioni di Morningstar, la domanda di acciaio da parte della Cina entro il 2020 scenderà a 653 milioni di tonnellate metro rispetto ai 765 milioni del 2013 e ai 710 milioni attesi dal consensus. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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