Small cap, meglio non affezionarsi a tutte

Il segmento è molto volatile a livello equity. Per quanto riguarda i fondi, la categoria tende a perdere valore nel corso del tempo, ma può essere utile per dare un po' di sprint alla performance di breve periodo. Il portafoglio giusto viaggia bene a lungo.   

Marco Caprotti 16/02/2016 | 10:49
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Conviene affezionarsi alle small cap? La risposta dipende dal punto di vista da cui si guardano. Se è vero infatti che a livello di equity si tratta di un settore molto volatile, dove è difficile incontrare la società giusta da tenere in portafoglio, le cose cambiano se si ragiona in termini di singoli fondi di investimento dedicati al segmento.

Va detto che l’analisi delle performance del settore dimostra che nel lungo periodo gli strumenti dedicati alle piccole e medie imprese, nel loro complesso, tendono a perdere valore, mentre con orizzonti temporali più brevi possono aiutare la performance di un portafoglio adeguatamente diversificato. Un esempio è il comparto delle small cap del Vecchio continente. I fondi dedicati a questo settore negli ultimi tre anni hanno guadagnato, mediamente, poco più del 10% (in euro). Questa lettura, tuttavia, non tiene conto delle specificità dei singoli prodotti che, in alcuni casi, sono in grado di portare a casa rendimenti decisamente superiori a quelli della media del settore.

Nei tre anni il prodotto migliore è stato Standard Life Investments Global SICAV European Smaller Companies Class A Acc (rating 5 stelle e giudizio qualitativo di Neutral) che, nel periodo di riferimento ha segnato un +17,6%. Il portafoglio, gestito da Andrew Paisley, contiene dalle 40 alle 50 società (a seconda dei momenti di mercato) sulle quali il money manager crede fermamente e che considera ingiustamente sottovalutate. Il processo di investimento prevede numerosi contatti con gli amministratori delle società a vari livelli per cercare di comprenderne le potenzialità reddituali.

Più passa il tempo…
Il rendimento della categoria, tuttavia, viene limato progressivamente mano a mano che si allunga l’orizzonte temporale. In cinque anni il settore ha fatto segnare un rendimento del 7,4% che diventa il 4,2% in 10 anni e il 3,8% in 15. A livello di prodotti lo scenario muta un po’ cambiando la potenza del binocolo con cui si guardano le performance. Questo anche perché in molti casi alcuni strumenti anni fa non esistevano. A cinque anni il gradino alto del podio è ancora del fondo di Standard Life. A 10 la performance migliore è stata quella di Threadneedle Pan European Smaller Companies Retail Net EUR (4 stelle Morningstar). Il fondo, gestito dal 2005 da Philip Dicken, privilegia le società con elevato potenziale di crescita e qualità che risultano poco analizzate, sottovalutate e che operano in nicchie di mercato ma che hanno solidi modelli di business e vantaggi competitivi. In un decennio ha portato a casa un rendimento di poco superiore al 9%. I segmenti su cui si concentra il gestore oggi sono i beni industriali, i beni di consumo ciclici, la finanza, le materie prime e la salute.

Fra i fondi migliori in un arco temporale di 15 anni figura BPER International SICAV European Equities Small Cap (rating 3 stelle) con un +6,76%. Secondo le analisi di Morningstar lo strumento è adatto ha chi ha un portafoglio azionario molto diversificato e po’ gestore un grado di rischiosotà al di sopra delle media nel lungo periodo.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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