Nestlé impacchetta la cedola

Grazie a un vasto portafoglio di marchi e a una estesa rete di distribuzione, il leader mondiale nel settore del cibo confezionato, riesce a combinare crescita del fatturato e dividendo. Il mercato, però, sconta il titolo del 10% rispetto al fair value Morningstar. 

Francesco Lavecchia 01/12/2015 | 11:59
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Il dividendo di Nestlé è più forte del ciclo economico. Nonostante il business del gruppo svizzero risenta delle fasi congiunturali, il management è stato in grado di mantenere un payout stabile tra il 50% e il 60%. Questo rende le azioni della società elvetica particolarmente interessanti, non solo in ottica di capital gain, poiché il titolo è scambiato a un tasso di sconto del 10% rispetto al fair value (che è pari a 83 franchi svizzeri), ma anche in chiave cedolare. 

Brand di valore ed elevate economie di scala
“Nestlé è la prima azienda al mondo per ricavi nel settore del cibo confezionato e delle bevande. Il suo portafoglio marchi è molto ampio e contiene più di 20 brand in grado di fatturare oltre un miliardo di franchi svizzeri all’anno. Questo, insieme all’estesa rete di distribuzione, gli permette di ridurre l’incidenza dei costi operativi (grazie alle elevate economie di scala) e generare generosi flussi di cassa. In passato l’azienda è stata in grado di tradurre questa efficienza operativa in margini di profitto generosi e in una rigorosa politica di dividendo. E siamo convinti che il management mantenga quest’attitudine a tutelare gli interessi degli azionisti anche in futuro”, dice Erin Lash, analista azionaria di Morningstar.

Le previsioni degli analisti
Gli analisti stimano per i prossimi cinque anni una crescita media dei ricavi del 4%. Nel 2015 il fatturato risentirà del negativo andamento del tasso di cambio: il 98% del giro d’affari dell’azienda è prodotto fuori dai confini nazionali e il rafforzamento del franco svizzero si tradurrà in una svalutazione delle vendite all’estero. Mentre nel lungo termine le revenue saranno spinte dall’aumento dei consumi nei paesi emergenti.

“Nonostante l’azienda mantenga una disciplinata politica di dividendo, sta proseguendo con successo la sua strategia di acquisizione di nuovi brand. Uno dei migliori esempi in questo senso è rappresentato da KitKat, che è diventato il marchio numero uno nel cioccolato in Giappone e che cresce a livello globale a un tasso del 9%. Siamo convinti che questi investimenti potranno spingere la crescita del fatturato e degli utili anche nei prossimi anni”. 

 

Per leggere l'analisi completa su Nestlé clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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