Roche cura gli azionisti con il dividendo

Grazie a un solido modello di business la società riesce a distribuire ogni anno il 60% circa degli utili. Gli analisti stimano per i prossimi cinque anni una crescita media del 4%, ma il titolo della casa farmaceutica svizzera continua a essere scontato dal mercato. 

Francesco Lavecchia 01/12/2015 | 09:16
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Il dividendo di Roche nasce dalla solidità del modello di business. Grazie alla leadership nel settore dei farmaci biologici e nella diagnostica, il gruppo farmaceutico svizzero riesce a generare elevati flussi di cassa che gli consentono di mantenere un payout medio attorno al 60%.

Business solido
L’acquisizione di Genentech ha permesso di rafforzare il posizionamento nel segmento dei farmaci biologici, che ora rappresenta circa i tre quarti del fatturato prodotto dal comparto del pharma. Questo mette Roche al riparo dalla concorrenza dei generici, poiché gli elevati costi di produzione rappresentano una barriera all’ingresso per molte aziende, e le garantisce interessanti prospettive di crescita. L’approvazione all’utilizzo dei prodotti già esistenti per la cura di nuove patologie e l’autorizzazione alla vendita in nuovi mercati, specie nei paesi emergenti, rappresentano gli sbocchi principali, ai quali si aggiungerebbero le vendite generate dall’offerta di nuovi farmaci.

“L’operazione Genentech permette a Roche di sfruttare le sinergie nella ricerca. La condivisione di informazioni aumenta la produttività del reparto e la redditività degli investimenti in R&D”, dice Karen Anderson, analista azionaria di Morningstar. “Grazie a una quota del 20% del mercato globale, Roche è uno dei maggiori player anche nel campo della diagnostica. La combinazione di quest’attività con quella di produzione di farmaci la mette in una posizione di vantaggio nello sviluppo di trattamenti personalizzati per la cura del cancro (che è il traguardo a cui tende la medicina mondiale)”.

Le previsioni degli analisti
Per i prossimi cinque anni gli analisti prevedono una crescita media del fatturato del 3,4% e un margine operativo stabile attorno al 38% e stimano un fair value pari a 309 franchi svizzeri. Le principali minacce per il gruppo sono rappresentate dalla concentrazione della sua offerta nel campo delle cure oncologiche (40% del fatturato) e dal fallimento dei tentativi di entrare in altri settori come quello del diabete e della schizofrenia. Questa scenario la esporrebbe al rischio che per motivi di bilancio le strutture ospedaliere possano tagliare il loro budget di spesa. 

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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