Venerdì nero per le Borse

L’economia cinese preoccupa i mercati e fa scattare pesanti vendite sui listini di Eurolandia. Londra, Francoforte e Parigi chiudono con un passivo superiore al 2%. Milano perde il 2,83%. Wall Street negativa in scia ai dati macro Usa. 

Francesco Lavecchia 21/08/2015 | 17:46
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Dopo una partenza in ribasso, sulla scia delle preoccupazioni per lo stato di salute dell’economia cinese, le perdite sui listini di Wall Street si aggravano in seguito al deludente dato dell’indice Pmi manifatturiero americano. Nel mese di agosto l’indicatore è rimasto comunque sopra quota 50 (quindi in territorio di espansione), ma è sceso a quota 52,9 (da 53,8 di luglio). L’S&P 500 cede ora l’1,7% circa ed è sempre più vicino a sforare la soglia dei 2.000 punti.

Eurolandia negativa nonostante i dati macro 
Il dato negativo dell’indice Pmi manifatturiero in Cina (che ad agosto ha toccato i minimi degli ultimi sei anni) conferma le difficoltà dell’economia del Dragone e i listini di Eurolandia chiudono l’ottava in forte passivo: Londra… Francoforte… Parigi….. Sull’umore degli operatori è prevalso il timore per il nuovo clima di instabilità sui mercati e a poco sono valsi i segnali di miglioramento dell’economia europea.

L’indice Pmi composito dei paesi dell’Area euro (che tiene conto dell’andamento del settore industriale e di quello dei servizi) è cresciuto questo mese oltre le attese e gli analisti vedono il Pil della regione in progresso nel terzo trimestre allo 0,4% (in aumento rispetto al precedente) e registrano buoni segnali anche sul fronte dell’occupazione. Inoltre, i dati odierni mostrano anche un miglioramento della fiducia dei consumatori europei (con l’indice che è salito da -7,1 di luglio a -6,8 di agosto).

Sul mercato del debito sovrano si è assistito alla risalita degli spread di Italia e Spagna in seguito al nuovo clima di instabilità in Grecia causato dalle dimissioni del Primo Ministro greco Alexis Tsipras. I differenziali dei decennali dei due paesi viaggiano rispettivamente attorno ai 127 e ai 143 punti base.

Milano chiude a -2,83%
A Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato a -2,83% toccando i minimi da fine luglio. Negativi i finanziari, con in testa Mediobanca, Azimut e Banco Popolare, che pagano l’allargamento dello spread, e i titoli del manifatturiero. In ripresa Saipem, per la quale si parla di nuovi possibili contratti con Gazprom, e i titoli lusso, anche se Luxottica cede circa il 2% in seguito al declassamento degli analisti di Goldman Sachs, che raccomandano la vendita del titolo.

 

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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