Eurolandia parte con il segno meno

Avvio negativo sui listini del Vecchio continente. Pesano le speculazioni sulla debolezza dell’economia del Dragone, nonostante gli indici azionari cinesi abbiano chiuso oggi in rialzo. Milano perde lo 0,67%. Male il comparto del lusso. 

Francesco Lavecchia 19/08/2015 | 09:46
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Seduta negativa per i mercati asiatici. La cattiva intonazione delle Borse cinesi di questi giorni (anche se oggi Shanghai ha chiuso a +1,23%) ha contagiato gli altri listini della regione. La decisione della Banca del Popolo di svalutare lo yuan ha evidenziato le difficoltà dell’economia del Dragone e questo non potrà che avere delle conseguenze anche su tutti gli altri paesi che con la Cina hanno stretti rapporti commerciali. Pechino, ad esempio, pesa per circa il 20% sulle esportazioni del Giappone, e questo contribuisce a spiegare il calo odierno della Borsa di Tokyo (-1,61%).

Lusso in calo a Piazza Affari
Avvio contratto sulle piazze finanziarie del Vecchio continente. L’attenzione degli operatori, in assenza di dati macro di rilievo, è tutta rivolta alla pubblicazione della relazione dell’ultima riunione della Fed. L’innalzamento dei tassi di interesse è un dato acquisito, il mercato, però, continua a interrogarsi sulle tempistiche. Occhi puntati anche sulla Germania, dove oggi il Parlamento è chiamato a votare sul piano di aiuti alla Grecia.

Il “sì” della Camera non è in discussione, ma il risultato della votazione potrebbe far emergere delle crepe nella maggioranza che sostiene il Governo. A Milano il Ftse Mib segna -0,67%. A pesare sono i forti ribassi dei titoli del comparto del lusso, colpiti dalla svalutazione della divisa cinese, mentre gli energetici tentano il recupero nonostante il prezzo del greggio continui a scendere.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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