Effetto Draghi sulle Borse

Europa positiva dopo il Qe da 1,2 miliardi della Bce. La questione dei rischi, però, frena la salita. Milano segna +2,44%. Bene le banche. Anche New York ha dubbi, ma preferisce pensare ai buoni dati macro domestici. 

Marco Caprotti 22/01/2015 | 17:42
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Le Borse europee chiudono con il segno più dopo che la Banca centrale ha tirato fuori le armi pesanti per rilanciare l’economia della regione. Qualcosa, tuttavia, non ha convinto e i rialzi nel corso del pomeriggio si sono in parte sgonfiati.

Il consiglio direttivo della Bce ha deciso di lanciare un Quantitative easing (iniezioni di liquidità attraverso l’acquisto di bond governativi) da 60 miliardi di euro al mese. Il programma partirà a marzo e riguarderà anche i covered bond e gli Abs già in corso. Gli acquisti continueranno fino a settembre 2016, il che significa un pacchetto complessivo vicino a 1,2 miliardi. Il 20% degli acquisti di bond sarà soggetto al cosiddetto risk-sharing. In pratica l’Eurotower si accollerà solo il 20% dei rischi legati al piano di acquisto bond, mentre il restante 80% sarà in capo alle banche centrali nazionali, come voleva la Germania. E proprio in questo punto sta problema, secondo gli operatori. Il mercato si aspettava una percentuale più alta nelle mani della Bce. Un elemento che avrebbe dato maggiore affidabilità.

Il quadro macro
Il governatore Mario Draghi ha approfittato dell’annuncio del Qe per disegnare un quadro della situazione di Eurolandia che è rassicurante solo in parte. "I recenti cali nel prezzo del greggio hanno rafforzato la base affinché la ripresa economica guadagni velocità”, ha detto. “La domanda dovrebbe beneficiare anche delle ulteriori misure di politica monetaria, del continuo miglioramento delle condizioni finanziarie e del progresso realizzato nel consolidamento fiscale e nelle riforme strutturali. Inoltre la domanda di export dovrebbe beneficiare della ripresa globale. Tuttavia la ripresa dell’Eurozona continuerà a essere attenuata dall'alto tasso di disoccupazione, dalla significativa capacità non utilizzata e dai necessari aggiustamenti nei bilanci del settore privato e di quello pubblico”.

Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +2,44%, è stata spinta dalle banche, le prime ad approfittare del provvedimento dell’Eurotower. 

New York in altalena
Wall Street dopo le decisioni della Banca centrale europea ha aperto in rialzo per poi portarsi in territorio negativo e tornare al segno più. A pesare, anche in questo caso, è la parte di rischio che viene lasciata in capo alle nazioni europee. Sul fronte interno, si guarda alle notizie arrivate dal mercato del lavoro con il dato, inferiore alle stime, sulle richieste iniziali di sussidi ai disoccupati.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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