Borse, l'Europa dimentica il Sol levante

La Bce parla ancora di misure non convenzionali per aiutare l’Europa e i listini della regione chiudono con il segno più. Milano guadagna l’1,3%. Salgono Wdf e Yoox. I rumor spingono Carige. La frenata del Pil giapponese condiziona Wall Street. 

Marco Caprotti 17/11/2014 | 17:45
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Seduta sull’ottovolante per le Borse europee. Dopo l’avvio in decisa flessione a causa della sorpresa negativa dell’economia giapponese tornata in recessione, le Borse hanno rialzato la testa guidate dagli acquisti sui minerari.

L’appuntamento più importante della giornata è stato l’intervento del numero uno della Bce, Mario Draghi, al Parlamento europeo in cui ha sottolineato che tra le misure non convenzionali per l'allentamento della politica monetaria, che la Bce potrà decidere di adottare, c’è anche l’acquisto di bond sovrani.

Fra le altre cose il capo dell’Eurotower ha detto che “l’alta disoccupazione, una ragguardevole capacità inutilizzata e i necessari aggiustamenti di bilancio in corso, probabilmente, smorzano la ripresa”. Ma ha anche aggiunto che “le misure della Bce sono state un successo, i tassi sono più bassi rispetto a quelli degli Usa e le nostre aspettative di una ripresa moderata nel 2015 e nel 2016 restano”.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +1,3%, seduta in progresso per World Duty Free grazie alla trimestrale. Recupero anche per Yoox. Balzo di Carige grazie ai rumor spagnoli di un interesse del Banco Santander.

New York negativa
Wall Street viaggia in territorio negativo, in scia alla delusione per il Pil del Giappone. L’S&P 500 si allontana così dai livelli raggiunti venerdì scorso, quando aveva messo a segno il 41esimo record dell’anno. Dal fronte macroeconomico, la produzione industriale a ottobre è risultata sotto le attese, così come l'indice sull'attività manifatturiera dell'area di New York. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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