Prezzi del petrolio in calo, prospettive tagliate per l'economia dell'Eurozona e un inatteso ampliamento del deficit commerciale americano hanno condizionato la giornata delle Borse. In Europa la seduta è stata nervosa. Dopo una partenza positiva, i listini hanno annullato tutti i guadagni e si sono portati in territorio negativo, a seguito della diffusione delle previsioni economiche da parte della Commissione europea. I dati evidenziano una crescita debole per la regione. In particolare per l’Italia, le stime per il 2015 formulate da Bruxelles a maggio evidenziavano +1,2% a fronte del +0,6% di oggi.
L’attenzione ora si sposta sulla riunione della Bce di giovedì. Gli economisti si aspettano che l’Eurotower lasci invariata la politica monetaria e non faccia ulteriori annunci a livello di misure non convenzionali al termine della riunione del Consiglio direttivo.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -2,24%, c’è stata la riscossa delle utility grazie alla parziale marcia indietro dell’Autorità dell’energia sulla formula per calcolare la remunerazione degli investimenti che ieri aveva pesato sul settore. In rosso la moda, colpita dal taglio delle stime su Hugo Boss, che ha influenzato il segmento anche in Italia. Giornata positiva per Mps e Carige che si apprestano a fare gli aumenti di capitale richiesti dalla Bce dopo gli stress test. Il crollo del greggio ha mandato ko Saipem ed Eni.
Wall Street negativa
Wall Street sta viaggiando in territorio negativo. Gli investitori si concentrano sulle esportazioni Usa, che a settembre hanno subito il maggiore calo mensile da febbraio (-1,5%). E’ il risultato, dicono gli operatori, della debolezza dell'economia globale che potrebbe condizionare la produzione americana nei mesi a venire. Gli economisti ora temono una revisione al ribasso del Pil del terzo trimestre in occasione dell’aggiornamento del dato da parte del dipartimento del Commercio (25 novembre).
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