Per Tod’s iniziano i saldi in Borsa

I dati del primo semestre hanno deluso le attese del mercato. Il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso. Ma il tonfo rende le azioni del gruppo di Della Valle un’opportunità di acquisto. 

Francesco Lavecchia 08/08/2014 | 11:49
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I risultati della prima metà dell’anno sono a forti tinte negative per il gruppo Tod’s, ma la reazione nervosa del mercato ha fatto scattare il sell-off e ora il titolo è scambiato a sconto rispetto al nostro prezzo obiettivo che è di 88 euro (la valutazione si basa sulla metodologia Morningstar sul rating quantitativo, che deriva l’obiettivo di prezzo, i giudizi sul posizionamento settoriale dell’azienda e sulla volatilità dei risultati della stessa dall’utilizzo di un modello statistico).  

Male Cina e Italia
La casa di moda marchigiana ha girato la boa dell’esercizio registrando un calo del fatturato del 2,7% (-0,5% a cambi costanti).  Perdono colpi tutti i brand del gruppo (Tod’s -2%, Fay -4,9%, Hogan -6,1%) ad eccezione di Roger Vivier che sale dell’1,4%. In Italia e Cina, che insieme rappresentano più del 50% del fatturato complessivo, le vendite sono scese rispettivamente del 7,8% e del 7,6%. Male anche il mercato americano (-7,2%), mentre in Europa e resto del mondo il bilancio è stato positivo (+6,4% e +9,9%). A pesare sull’andamento dei ricavi è stato il negativo andamento del tasso di cambio. Il rafforzamento dell’euro nei confronti delle altre divise mondiali sta condizionando i conti delle società maggiormente esposte sui mercati internazionali  un dato comune a tutti i maggiori brand del lusso).

In calo anche i DOS
Delusione anche per la performance della Cina, dove le vendite sono calate ancora dopo il -1,5% del primo trimestre. Tra le cause del risultato negativo, il management ha indicato anche la razionalizzazione del canale cosiddetto wholesale. Come molte altre aziende del lusso, anche Tod’s sta investendo nell’apertura di negozi mono-marca gestiti direttamente (Dos, Direct operated stores) e, al tempo stesso, vuole ridurre la presenza nei punti vendita multibrand che non valorizzano adeguatamente il marchio. Quello che però fa riflettere è il negativo andamento del canale Dos, che nei primi sei mesi dell’anno ha ceduto il 3,7%.

Il calo del fatturato e la crescita dei costi legati all’espansione della rete di negozi hanno inciso sulla profittabilità del gruppo italiano. Le spese legate all’affitto dei locali sono salite dell’11% rispetto allo scorso anno e questo ha contribuito a far scendere il reddito operativo del 25% (con ben cinque punti percentuali persi dal margine Ebit passato dal 22% al 17%).

Vantaggio competitivo grazie al brand
Il livello della profittabilità di Tod’s resta comunque alto. I brand del suo portafoglio sono molto riconoscibili dal pubblico e questo le permette di applicare ai propri prodotti un elevato mark-up sui costi di produzione. Questa è una delle principali fonti di Economic Moat (vantaggio competitivo) all’interno del settore dei beni di consumo e, secondo il nostro modello di analisi, caratterizza anche il gruppo marchigiano.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Tod's SpA43,00 EUR0,00

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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