La crisi Ucraina gela le Borse

Le tensioni geopolitiche continuano a tenere banco sui mercati azionari. Gli investitori preferiscono prendere profitto. Eurolandia chiude in rosso. Milano cede l’1,5%. Wall Street apre in ribasso.  

Francesco Lavecchia 21/07/2014 | 17:53
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Apertura in calo per Wall Street che risente delle tensioni in Ucraina e in Medio Oriente. Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha ribadito nella conferenza stampa in merito alla crisi in Ucraina il suo auspicio per una soluzione diplomatica, ma ha anche annunciato che il costo per la Russia salirà se il Cremlino non dovesse collaborare in maniera proficua nelle indagini sul disastro del Boeing della Malaysian Airlines.  Gli operatori sembrano quindi voler approfittare dei livelli record raggiunti dagli indici azionari per incassare i guadagni fin qui realizzati. Nei prossimi giorni saranno pubblicati aggiornamenti macro significativi e i conti trimestrali di importanti market mover e questo potrebbe riportare la bilancia delle contrattazioni a pendere dal lato degli acquisti. 

Frena il Pil tedesco
I listini di Eurolandia hanno chiuso in ribasso. Alla cautela suggerita dalle tensioni tra la Russia e le diplomazie internazionali e dagli appuntamenti macroeconomici previsti per i prossimi giorni, si sono aggiunti i negativi dati della giornata. Gli ordinativi di beni durevoli sono calati a maggio del 2,1% rispetto al +3,6% registrato ad aprile. Mentre deboli sono anche le prospettive di crescita per l’economia tedesca.

La Bundesbank ha stimato per il secondo trimestre dell’anno un andamento stazionario del Pil della Germania, in linea con quello registrato nei tre mesi precedenti. Sul Dax di Francoforte, che ha ceduto l'1,11%, hanno pesato anche i negativi conti di Philips che ha annunciato utili in calo del 23% nel secondo trimestre.

Male le popolari
A Milano, il Ftse Mib ha chiuso a -1,05% in seguito alle vendite su World Duty Free e alla cattiva intonazione delle banche popolari. Bpm ha perso il 3,39%. Male anche Bper che ha ceduto il 2,8% dopo la chiusura delle operazioni di aumento di capitale. In rialzo, invece, Snam e Ferragamo. Spread in leggero calo attorno a quota 160 punti base.

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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